Dopo terremoto a Arquata del Tronto, torna il problema degli sciacalli. Un’indagine dei Carabinieri di Ascoli ha portato alla denuncia di quattro persone, tre italiani e un macedone, accusati di furto aggravato in concorso. Il vicesindaco di Arquata Franchi: “Quello degli sciacalli è un problema – si legge sul ‘Resto del Carlino’ – ma è importante che venga dato risalto a queste operazioni: il messaggio è ‘chi ci prova non la passa liscia’. Chi nelle scorse settimane ha denunciato ammanchi dalle abitazioni in zona rossa può rivolgersi alla caserma di Arquata e sarà accompagnato al deposito in cui si trova la merce recuperata”.
Torna il problema degli ‘sciacalli‘ ad Arquata del Tronto, dove ancora si sta gestendo il ‘dopo terremoto‘. C’è, infatti, ancora chi si intrufola nelle case distrutte dal sisma per appropriarsi dei beni personali lasciati lì dalle persone in fuga dal terremoto. Un’indagine dei carabinieri di Ascoli ha portato alla denuncia di quattro persone, tre italiani e un macedone, accusati di furto aggravato in concorso.
Le perquisizioni dei militari hanno condotto al ritrovamento di diversi oggetti prelevati da alcune case della zona rossa: si tratta di utensili da lavoro, quadri, mobilio, argenteria e cellulari, provenienti da diverse frazioni del comune e di un valore totale pari a qualche migliaio di euro.
Il vicesindaco di Arquata, Michele Franchi, ha spiegato: “Quello degli sciacalli è un problema – si legge sul ‘Resto del Carlino’ – ma è importante che venga dato risalto a queste operazioni: il messaggio è ‘chi ci prova non la passa liscia’. So quanto i carabinieri sia di qui che di Ascoli siano concentrati in questa lotta e li ringrazio, gli siamo davvero grati. Chi nelle scorse settimane ha denunciato ammanchi dalle abitazioni in zona rossa può rivolgersi alla caserma di Arquata e sarà accompagnato al deposito in cui si trova la merce recuperata”.
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