“Più del 94% degli iscritti del MoVimento 5 Stelle hanno detto sì al Contratto per il Governo del Cambiamento”. Così in un post sul suo blog Luigi Di Maio certifica il via libera dei suoi elettori alla piattaforma concordata con la Lega. Che chiama nel weekend i suoi militanti ai gazebo nelle piazze. Ma ancora non si risolve il tema di chi dovrà presiedere l’inedito governo giallo-verde. E il tempo sta per scadere: lunedì 21 maggio Mattarella attende una risposta chiara.
“Come certificato dal Notaio che ha garantito la regolarità del voto – ha spiegato Di Maio – hanno partecipato alla votazione su Rousseau 44.796 persone che ringraziamo una ad una. 42.274 hanno votato sì e 2.522 no. Il MoVimento 5 Stelle approva il Contratto per il Governo del Cambiamento”. Tuttavia, la trattativa con Matteo Salvini continua ad arenarsi sul nome del premier. A due giorni dall’annunciata salita al Colle, lunedì prossimo 21 maggio, non si registra ancora una decisione definitiva in questo senso, tanto che lo stesso Di Maio si vede costretto a ipotizzare un suo possibile passo indietro sulla premiership.
Una concessione al collega leghista che potrebbe portare a un nuovo incontro tra i due, forse conclusivo, nella giornata di domenica, probabilmente a Roma. Di Maio non vuole minimizzare l’importanza del ruolo del presidente del Consiglio ma, per lui, il vero leader portato al governo “è il programma” che nel weekend gli attivisti e portavoce M5S spiegheranno nelle piazze italiane. Prima i temi, ricorda, poi il nome del futuro premier che comunque “arriverà a breve”. La persona verrà scelta insieme a Salvini.
In precedenza, si era svolto il Consiglio federale Lega. Nel corso della riunione odierna, il consiglio ha dato “mandato pieno e unanime” a Matteo Salvini “affinché si parta con il governo del cambiamento Lega-5stelle, per realizzare il programma su cui si esprimeranno gli italiani domani e domenica in oltre mille piazze da Nord a Sud”. “Soddisfazione di tutti – si legge in una nota – perché il contratto di Governo accoglie la politica del ‘Prima gli italiani‘ e il 90% delle richieste delle Lega, dalla sicurezza al taglio delle tasse, dall’autonomia regionale alla riforma delle pensioni, dagli asili nido gratis per le famiglie italiane alla legittima difesa, dalla lotta alla precarietà alle nuove politiche sull’immigrazione, dalla difesa del Made in Italy in Europa alla chiusura dei campi Rom. Se ci sarà l’ok degli italiani e ci sarà accordo sulla squadra, si parte”.
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