Roberto Mancini ha firmato il contratto che lo fa diventare il 52° commissario tecnico dell’Italia di calcio. Il tecnico di Jesi ha un biennale che lo lega in azzurro fino al 2020. “Il mio rapporto con la Nazionale è durato tantissimo – ha dichiarato -, ho avuto Bearzot, Vicini e Sacchi come Ct. Vorrei essere il Ct che riporta l’Italia dove merita, in Europa e nel mondo.”
“Sono emozionato. Ringrazio la Figc per avermi testimoniato piena fiducia. Sono orgoglioso di questo momento, ho messo piede a Coverciano per la prima volta nel 1978. Tornare da allenatore è speciale“. Queste le prime parole del nuovo commissario tecnico alla presentazione ufficiale di martedì 15 maggio. “Roberto Mancini aveva questo grande desiderio di sedere sulla panchina azzurra e lo ha dimostrato anche con fatti concreti. Speriamo adesso di lavorare bene e basta”, ha detto il commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, dopo l’accordo.
Conclusa la sua avventura allo Zenit dopo la risoluzione consensuale, l’ex tecnico di Lazio, Fiorentina e Inter non aveva voluto aspettare oltre ed era volato subito a Roma. In poche ore tutto si è concluso, e da oggi 15 maggio comincia la nuova avventura. A rendere tutto più facile, l’opera del dg della Federcalcio, Michele Uva, e del team manager della nazionale, Gabriele Oriali, che avevano lavorato con Mancini in passato e di cui lui si fidava nella trattativa, cui ha contribuito anche il vicecommissario Alessandro Costacurta.
Adesso Roberto Mancini si metterà subito al lavoro. E si radunerà con la squadra la prossima settimana presso il Centro tecnico federale di Coverciano, a Firenze, dove inizierà a preparare le prossime partite amichevoli in programma il 28 maggio a San Gallo, in Svizzera, contro l’Arabia Saudita, il primo giugno a Nizza contro la Francia e il 4 giugno contro l’Olanda a Torino in quella che potrebbe essere l’ultima partita con la Nazionale di Gianluigi Buffon.
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