Il nuovo governo dell’Italia dovrà fondarsi su precise garanzie internazionali. Europa, euro, patto atlantico: il Quirinale vuole queste certezze. L’esecutivo M5S-Lega dovrà fornirle a partire dai nomi e dalle caselle ministeriali più rilevanti. Ecco perché è stato individuato come possibile premier un diplomatico di lungo corso.
Leghisti e grillini continuano ad assicurare che il premier non sarà né Luigi Di Maio, né Matteo Salvini. E allora chi? Secondo l’analisi di Amedeo La Mattina e Ilario Lombardo sul SecoloXIX, uno dei nomi che ieri è emerso con forza da entrambi gli ambienti di partito è quello di Giampiero Massolo, una vita passata tra la diplomazia e i vari governi del Paese. Esperienze Bruxelles, negli Usa, in Vaticano: dopo essere stato capo della segreteria particolare del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (1994) e dopo aver avuto diversi incarichi apicali alla Farnesina, è arrivato a ricoprire il delicato ruolo di capo del Dis, Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, nel 2012.
Questo non esclude che alla fine una donna possa diventare presidente del Consiglio. Si è fatto il nome di Elisabetta Belloni, segretaria generale della Farnesina, gradita a Mattarella, e perfino dell’avvocatessa Giulia Bongiorno, senatrice leghista. Forza Italia avrebbe comunque con Massolo premier un atteggiamento certamente meno ostile. Presidente di Fincantieri, dal 2017 è anche presidente dell’Ispi, Istituto di politica internazionale.
“Sarà un governo snello – ha spiegato a Porta a Porta Vincenzo Spadafora, consigliere di Di Maio – meno di 20 ministri. Oltre ai 13 previsti ce ne saranno pochi altri senza portafogli”. Sempre Spadafora conferma che sarà molto probabile che a Palazzo Chigi vada un terzo nome “che rappresenti quello che si scrive nel contratto di governo”. Altra cruciale casella è quella del Tesoro. “È possibile un politico per l’Economia” dice Spadafora. A questo punto non è irrealistico che sia Giorgetti (Lega) a sedere al Mef, o allo Sviluppo economico. Di Maio e Salvini dovranno discutere anche della propria destinazione. Saranno o non saranno nel governo? Da quanto si apprende, Salvini vorrebbe restarne fuori. A Di Maio, invece piacerebbe entrarci, magari agli Esteri.
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