È stato arrestato dai carabinieri un ragazzo di 28 anni, residente nel Parco Verde di Caivano, soprannominato anche “il Parco degli Orrori” dopo la terribile morte della piccola Fortuna Loffredo e degli abusi su minori emersi nelle indagini. L’uomo è accusato di violenze sessuali sulla nipote minorenne.
Si riaccendono i riflettori sul Parco Verde di Caivano, a Napoli, ma questa volta non si torna a parlare dell’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, bensì di un orrore emerso anche nelle cronache legate al delitto della bambina e che continua a riguardare il complesso edile popolare. Un giovane di 28 anni, residente nel “Parco degli Orrori”, è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di violenza sessuale ai danni della nipote minorenne, oggi 15enne. A sporgere denuncia presso l’Arma dei Carabinieri e ad innescare le indagini è stata la madre dell’adolescente vittima di abusi.
Si tratta dell’ennesimo racconto dell’orrore che coinvolge quel complesso edilizio nel napoletano. Gli abusi nei confronti di questa ragazza, compiuti dal familiare, sarebbero iniziati a fine marzo 2017, quando l’adolescente aveva soltanto 14 anni. L’arresto è avvenuto su richiesta della Procura di Napoli Nord nella mattinata del 10 maggio 2018 da parte dei Carabinieri di Casoria. La ragazzina aveva confidato ad un’amica quanto aveva subito dal 28enne. Quest’ultima, comprendendo la gravità della situazione, ha spinto l’adolescente a parlarne con un’assistente sociale. La ragazzina ha ben accettato tale suggerimento e parlandone con l’assistente sociale, la quale ha prontamente chiamato la madre, ha confermato di essere stata abusata dallo zio. Gli esami clinici del caso hanno avvalorato il racconto della ragazza, spingendo così la Procura di Napoli Nord a redigere il mandato di arresto contro il 28enne.
Una storia tragica che ci porta immediatamente a ricordare il terribile omicidio di Fortuna Loffredo, la bambina di 6 anni violentata e poi scaraventata dall’ottavo piano di un palazzo del Parco Verde di Caivano, il 24 giugno del 2014, per la cui morte sono stati condannati Raimondo Caputo e la compagna Marianna Fabozzi.
Photo Credits Facebook