Nell’infinita crisi post elezioni del 4 marzo si profila un governo M5S-Lega con l’ “astensione critica” di Forza Italia. È il progetto che in queste ultime ore i partiti stanno mettendo a punto dopo la “minaccia” del Quirinale di mandare in Parlamento un Esecutivo di tregua nominato dal presidente Mattarella e composto di figure tecniche super partes. E ora impazza un nuovo toto-nomi.
L’idea dei due protagonisti della partita, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, scrive IlSole24Ore, è quella di concentrarsi sull’indicare un premier che sia una figura politica, e “terza”. Allo stato attuale sembrano in prima fila per la poltrona di presidente del Consiglio Enrico Giovannini e Giulia Bongiorno. Giancarlo Giorgetti, molto sostenuto dalla Lega, è stato oggetto nelle ultime ore di un tira e molla con M5S, che non gradirebbe. Tra i nomi che circolano anche quello di Carlo Cottarelli. Nella serata di ieri circolava l’ipotesi che a Palazzo Chigi potesse andare lo stesso Salvini.
Dopo la concessione da parte del Capo dello Stato di 24 ore per formare il nuovo governo, Di Maio e Salvini puntano a trovare la quadra. L’ex ministro del Lavoro del Governo Letta, Enrico Giovannini, sarebbe stato proposto dal M5S, secondo alcune fonti parlamentari, ma senza neanche troppa convinzione essendo una figura tecnica, difficilmente digeribile da due partiti che sostengono, da 65 giorni, un governo politico. Nelle ultime ore tuttavia il suo nome avrebbe guadagnato consensi, così come quello della senatrice leghista Giulia Bongiorno.
I pentastellati chiedono due dicasteri, scrive ancora IlSole24Ore: Esteri e Lavoro. Per la Farnesina si è fatto il nome dello stesso Di Maio. Parimenti, quello di Salvini è uscito per il ministero dell’Interno. La Lega chiede anche le Telecomunicazioni. Tra gli altri nomi, il capogruppo grillino al Senato Danilo Toninelli per il ministero delle Riforme, il deputato leghista Raffaele Volpi per i Rapporti con il parlamento, il grillino Mattia Fantinati per il dicastero del Turismo, il presidente della Commissione speciale di Montecitorio Nicola Molteni, leghista, per il ministero della Giustizia.
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