Indagata per omicidio colposo. È la scomoda posizione in cui si trova, di fronte agli inquirenti, la fidanzata di Giuseppe De Vito Piscicelli, il ragazzo di 23 anni trovato morto nel suo letto con una inquietante scritta tracciata sul petto. Ma ora la compagna del giovane dice: “Si trattava solo di un gioco”. E tutto resta ancora da chiarire.
La notizia è riportata dal Corriere della Sera, in un articolo che appare anche online a firma di Rinaldo Frignani e Ilaria Sacchettoni. “Mi hai lasciato sola tutta la notte, mi vendicherò” qualcuno ha scritto sul petto di Giuseppe. Gli investigatori del commissariato Salario-Parioli stanno cercando di dare una spiegazione, ancora tutt’altro che semplice da fornire. Si sospetta che a scrivere sul corpo del povero ragazzo sia stata la sua fidanzata ma non ci sono certezze assolute al riguardo. Dal canto suo, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, lei avrebbe detto che “era solo un gioco”.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti i due giovani sono rimasti in camera insieme nella notte in cui il giovane è deceduto e lei sarebbe andata via solo nelle prime ore della mattinata successiva. Cosa è successo? Perché Giuseppe è morto? I due ragazzi si erano conosciuti in una comunità di recupero dalla tossicodipendenza. A fornire a Giuseppe De Vito Piscicelli almeno una parte del metadone – secondo l’accusa – è stata la fidanzata, indagata per omicidio colposo. Che poi sotto interrogatorio avrebbe rivelato che quella frase in realtà “era soltanto un gioco”. Scenario dell’ennesima tragedia della droga un lussuoso appartamento in via di Villa Grazioli, fra Salario e Parioli, quartieri bene di Roma, dove il ragazzo è cresciuto. In quella casa i genitori lo hanno trovato morto nella sua camera alle 12.20. La prima a entrare è stata la madre, preoccupata perché il figlio non si era ancora alzato. Inutile l’intervento del personale medico del 118.
La prima parte dell’autopsia, in attesa dei risultati degli esami tossicologici, ha confermato che è stato ucciso da un’overdose di stupefacenti. Di metadone, che la fidanzata aveva preso nella comunità di recupero dove i due si erano conosciuti e da dove sarebbero usciti sabato o domenica scorsi per un permesso. La fidanzata di Giuseppe, rintracciata dagli agenti della Mobile, è stata interrogata martedì 1 maggio. Molto provata la ragazza, assistita dall’avvocato Enrico Modica, non ha offerto conferme riguardo alla scritta, ma le sue dichiarazioni sarebbero confuse e non si esclude che sarà sentita di nuovo. Come anche che l’omicidio colposo sia derubricato a morte come conseguenza di altro reato.
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