Festa del lavoro ad altissima tensione a Parigi, martedì primo maggio. Durante il corteo, all’altezza del Ponte d’Austerlitz, oltre mille militanti black bloc, anarchici e dell’estrema sinistra hanno messo a ferro e fuoco la città.
Vestiti di nero e a volto coperto hanno distrutto le vetrine di un McDonald’s, hanno incendiato una concessionaria della Renault e hanno lanciato ordigni incendiari e fumogeni. Le forze dell’ordine hanno fatto ricorso a gas lacrimogeni e a cannoni ad acqua per respingere l’assalto dei manifestanti. Circa 200 black bloc sono stati fermati.
Immediatamente dopo i disordini, il ministro dell’Interno francese Gérard Collomb ha condannato l’accaduto con un tweet: “Ferma condanna delle violenze e degli atti degradanti commessi a margine del corteo del Primo maggio a Parigi”, ha detto il ministro, che ha assicurato come sia “stato messo in atto tutto il necessario per far smettere questi gravi disordini ed arrestare i responsabili di questi atti inqualificabili”.
Tensione, nella giornata della Festa del Lavoro, si è vissuta anche a Istanbul, dove le autorità turche hanno dispiegati 25 mila agenti, chiuse 4 stazioni della metropolitana così come le due linee di funicolare che portano nel cuore della città. Nonostante il divieto imposto di marciare verso Piazza Taksim – luogo simbolo del Primo Maggio – e nonostante i blocchi imposti dalla polizia, piccoli gruppi di rappresentanti sindacali sono riusciti a deporre ghirlande e fiori lì dove il Primo Maggio del 1977, 34 persone furono uccise. In tutta la città i manifestanti arrestati sono stati almeno 45.
Anche a Teheran migliaia di iraniani non hanno avuto paura di sfidare il divieto di protesta imposto in occasione della giornata internazionale dei lavoratori. Di fronte ai cancelli del Parlamento, dove si è svolto un raduno fuorilegge, la polizia ha arrestato 6 persone. “Lunga vita ai lavoratori” e “Abbasso gli oppressori” sono alcune delle scritte comparse sui cartelli sorretti dai manifestanti. Ma non è stato solo un Primo maggio di scontri. Una grande folla – almeno 120.000 persone – ha marciato festosa per le vie di Mosca nonostante la pioggia. A Cuba si sono trovati per la prima volta fianco a fianco nel corteo dei lavoratori in Plaza de la Revolucion, il nuovo presidente Miguel Diaz-Canel e il suo predecessore Raul Castro. Cortei anche in Grecia, in Germania e in ben 70 città della Spagna. Anche a Seul i lavoratori sudcoreani hanno marciato per chiedere il salario minimo.
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