Cinque tifosi della Roma sono in stato di fermo a Liverpool a seguito della partita di Champions Leaugue del 24 aprile. Per due di loro l’accusa, in un primo momento, era pesantissima: tentato omicidio. Poi è stata derubricata. Ora si trovano in carcere nella città inglese. Si tratta di Filippo Lombardi di 21 anni e Daniele Sciusco di 29 anni. Gli altri supporter sono invece indagati, a vario titolo, per danneggiamento e trasporto di oggetti atti a offendere. Il video che pubblichiamo, è tratto dal canale You Tube di Repubblica.it.
AGGIORNAMENTO ORE 15:20 – I due romanisti arrestati non dovranno più rispondere di tentato omicidio. Lo scrive il sito web del Corriere dello Sport. Per Sciusco l’accusa è stata derubricata in “disordini violenti”, mentre per Lombardi le accuse sono di lesioni gravissime e disordini violenti. I due sono stati trasferiti nel carcere di Liverpool dove dovranno restare fino al giorno del processo. Filippo Lombardi e Daniele Sciusco sono stati interrogati nelle scorse ore e hanno affermato di non essere stati loro due gli autori del pestaggio che ha mandato in coma Sean Cox. I due, in base a quanto riferisce il loro avvocato in Italia, Lorenzo Contucci, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere in merito alle altre contestazioni.
L’imputazione più grave riguarda ovviamente Lombardi e Sciusco: i due sono sospettati di aver aggredito a cinghiate il tifoso del Liverpool Sean Cox, di 53 anni, che è in coma. A incastrarli, secondo quanto riporta un articolo di Repubblica online a firma di Giuseppe Scarpa, ci sono alcuni agenti che, al seguito del gruppo di sostenitori giallorossi, hanno identificato i due italiani tra le persone coinvolte nella rissa avvenuta prima della partita.
PRESTO DAVANTI AL GIUDICE
Cosa accadrà adesso ai giovani romani? La polizia inglese ha 36 ore di tempo per formalizzare l’accusa. Attualmente sono fortemente indiziati e per questo in stato di fermo. Una volta confermata l’imputazione – come è probabile che accada – dopo 96 ore dovrebbero comparire di fronte a un giudice per la convalida dell’arresto. Davanti al magistrato i due – dietro il pagamento di una cauzione – potrebbero essere rilasciati. È per ora solo un’ipotesi.
LA REAZIONE SUI SOCIAL
Intanto la bacheca Facebook di Lombardi è presa d’assalto da parte di diversi tifosi della Roma. In un post in cui il 21enne offende le forze dell’ordine: “Mai dalla parte di chi indossa la divisa”, sotto sono numerose le persone che l’accusano di aver compiuto un gesto folle: “Prima dell’immagine della Roma – scrive un utente di Facebook – hanno rovinato la vita di un uomo e della sua famiglia. Ora questo poveraccio è in coma con danni irreversibili al cervello e non si sa se potrà sopravvivere”.
LA CONDANNA DELLA ROMA
Anche la Roma ha condannato quanto successo: “L’AS Roma condanna con la massima fermezza il comportamento aberrante di una piccola minoranza di tifosi che ad Anfield ha fatto vergognare il club e la stragrande maggioranza dei sostenitori giallorossi perbene” si legge in una nota pubblicata sulla versione inglese del sito ufficiale. “Nel calcio non c’è posto per questo tipo di comportamento vile – si legge anxora – e il club sta ora collaborando con il Liverpool, l’Uefa e le autorità. I pensieri e le preghiere del club – conclude il comunicato – sono con il 53enne tifoso del Liverpool in questo momento ospedale e la sua famiglia”.
L’UEFA: “SAREMO DURISSIMI”
L’Uefa è profondamente “scioccata” per gli incidenti di ieri a Liverpool e annuncia “provvedimenti severissimi“. È questo il senso di una nota della federazione europea che definisce “vile” l’attacco avvenuto prima della semifinale di Champions. “Il nostro pensiero – fa sapere l’Uefa – ora è rivolto alla vittima e alla sua famiglia. Gli autori di questo attacco ignobile non hanno posto nel mondo del calcio e confidiamo che saranno trattati con la massima severità”. La federazione del calcio europeo “è in attesa di ricevere i referti completi di quanto avvenuto prima di decidere sui possibili provvedimenti disciplinari“.
Photo credits: Twitter; video credits: You Tube / Repubblica.it