Svelati da alcuni mass media statunitensi gli appunti dell’ex direttore del FBI James Comey. Si tratta delle carte consegnate dal dipartimento di Giustizia al Congresso. Contengono i resoconti dei colloqui avuti con il presidente Donald Trump, avvenuti prima del licenziamento di Comey, e destinati a sollevare nuove burrascose polemiche.
Tutto ciò avviene nella settimana in cui diventa disponibile nelle librerie americane il libro shock di Comey: “A Higher Loyalty: Truth, Lies and Leadership“ in cui si rivelano presunti incontri di Donald Trump con prostitute in un albergo di Mosca, in Russia. Le nuove carte ora in mano al Congresso degli Stati Uniti mettono di nuovo il presidente nei guai. E l’indice di popolarità del tycoon è già piuttosto basso.
Quindici pagine di documenti, dai quali emergono confidenze e giudizi dell’uomo Trump. A partire dalla frasi con le quali, in un breve incontro alla Casa Bianca nel febbraio 2017, riferì a Comey: “Vladimir Putin mi disse: in Russia abbiamo alcune delle più belle prostitute del mondo“. In quell’occasione il presidente avrebbe detto all’allora direttore dell’FBI che “la storia delle prostitute è una sciocchezza”, con riferimento ad un dossier su un presunto incontro fra Trump e alcune donne in un hotel di Mosca.
Fanno poi scalpore negli Usa anche le parole con le quali – secondo gli appunti trascritti da Comey – Trump ammetteva di avere “serie riserve” circa la capacità di giudizio del suo ex consigliere per la Sicurezza nazionale, Michael Flynn, che ora sta collaborando con il procuratore speciale impegnato a indagare sul Russiagate. Si fa inoltre riferimento ad una cena che Comey ha avuto con Trump alla Casa Bianca e durante la quale l’allora direttore del FBI nota che Trump gli chiese la sua lealtà. Donald Trump ha commentato su Twitter: “Gli appunti di James Comey mostrano chiaramente che non c’è stata collusione né ostruzione. Inoltre ha divulgato informazioni riservate. Wow! La caccia alle streghe continuerà?”.
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