Il giorno della verità sulla morte del calciatore del Cosenza Denis Bergamini si avvicina sempre più. Dopo i sequestri dei telefonini e del computer in uso da due indagati il 18 aprile inizieranno le perizie sui diversi dispositivi digitali.
Sono passati oltre 28 anni dalla morte di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza trovato privo di vita sulla Statale Jonica, 106 al chilometro 401, la sera del 18 novembre del 1989. La morte del centrocampista è stata per anni offuscata da una fitta nebbia e archiviata come un suicidio. I familiari dell’uomo, per tutti questi anni, hanno lottato perché coscienti che qualcosa nella ricostruzione dei fatti dell’epoca non quadrasse. La Procura di Castrovillari, dopo anni, ha scelto di indagare sul giallo archiviato in passato come suicidio e grazie alla riesumazione del corpo del calciatore, perfettamente intatto nonostante il passare del tempo, si sono scoperte le vere cause della morte del calciatore. Denis Bergamini, stando quanto emerso, fu prima stordito con del cloroformio, poi soffocato con un sacchetto di plastica e infine posto sotto al ruota del camion che lo ha schiacciato, quando era già morto o in fin di vita.
Ad essere indagati per la morte di Denis Bergamini sono l’ex fidanzata Isabella Internò, il camionista che investì il corpo, Raffaele Pisano e l’attuale marito della donna, il poliziotto Luciano Conte. La Procura di Castrovillari, che dalla riapertura del caso vuole vederci chiaro nella vicenda, ha affidato a Gaetano Accorinti l’incarico di esaminare i due telefonini e il computer, sequestrati lo scorso 29 marzo, in uso dalla coppia di indagati, Internò e Conte. A riportare la notizia è il giornalista Bruno Palermo per CrotoneNews, che rivela come il conferimento dell’incarico sia avvenuto lo scorso 12 aprile presso il Tribunale di Castrovillari, con la presenza del Procuratore Eugenio Facciolla, titolare dell’indagine.
Le operazioni peritali sul materiale inizieranno domani 18 aprile. La conclusione di tali operazioni è al momento prevista per il 31 maggio, sempre che non ci siano richieste di proroga. Luciano Conte, recentemente aggiunto nel registro degli indagati, fu tirato in ballo già nel 1989. La Procura di Castrovillari ora lo sta indagando per favoreggiamento personale, accusa ben diversa dagli altri due indagati i quali sono accusati di omicidio aggravato dalla premeditazione, dai motivi abietti e futili e dalle sevizie.
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