Attentato in Sardegna ai danni di Giovanni Canu, vicesindaco di Esporlatu, piccolo comune in provincia di Sassari: ignoti hanno piazzato un ordigno esplosivo all’interno di un’abitazione di famiglia in aperta campagna, in località Sa Chessa. A causa della violenta deflagrazione, parte della struttura è crollata. La casa non viene utilizzata spesso. Ad accorgersi del crollo di parte del tetto dell’abitazione e a contattare il proprietario sono stati alcuni pastori. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Bono per tentare di ricostruire la vicenda e di individuare il tipo di esplosivo utilizzato. Sul fatto che il gesto intimidatorio sia legato all’attività politico-amministrativa del vicesindaco non ci sarebbero dubbi. Nell’aprile dello scorso anno Giovanni Canu, carabiniere in pensione, era già stato vittima di un attentato: gli era stata bruciata l’automobile.
Attentato ai danni di un amministratore locale in Sardegna. Nel mirino, ancora una volta (nell’aprile dello scorso anno gli era stata bruciata l’automobile), è finito Giovanni Casu, carabiniere in pensione e vicesindaco di Esporlatu, piccolo comune in provincia di Sassari. Nella notte tra sabato 14 e domenica 15 aprile (l’orario preciso non è stato stabilito), ignoti hanno piazzato un ordigno esplosivo all’interno di una abitazione di famiglia in aperta campagna, in località Sa Chessa, che non viene utilizzata spesso.
A causa della violenta deflagrazione, parte della struttura è crollata. Ad accorgersi del crollo di parte del tetto dell’abitazione, nella mattinata di domenica, sono stati alcuni pastori, che hanno contattato il proprietario di casa.
Sul luogo dell’esplosione sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Bono per cercare di ricostruire la vicenda e di individuare il tipo di esplosivo utilizzato. Secondo la prima ricostruzione dei fatti riportata dall’Ansa, non ci sarebbero dubbi sul fatto che il gesto intimidatorio contro Giovanni Canu sia legato proprio all’attività politico-amministrativa svolta dal vicesindaco.
Photo credits: Twitter