Si dà fuoco l’avvocato del film “Boys don’t cry”. E lascia un messaggio sconvolgente

Si è immolato tra le fiamme in un parco di Broooklyn a New York. Per protesta contro “il modo in cui distruggiamo la Terra e noi stessi con l’inquinamento”. Così è morto domenica 15 aprile un noto avvocato di New York, David Buckel, 60 anni. Celebre per la difesa dei diritti degli omosessuali (da un processo che lo ha visto protagonista è stato tratto il film hollywoodiano “Boys Don’t Cry”).

IN FIAMME ALL’ALBA

 

Ad assistere da lontano al suicidio di David Buckel , alle prime luci dell’alba,  un uomo che stava facendo jogging al Prospect ParkBuckel si è cosparso gli abiti di benzina e si è dato fuoco, come scrive sul sito dell‘Ansa Alessandra Baldini da New York. L’avvocato era diventato famoso per avere guidato il processo portato da Hollywood sul grande schermo nel film Boys Don’t Cry (1999): la vicenda dello stupro e dell’assassinio di Brandon Teena, un giovane trans del Nebraska morto nel 1993 a 21 anni. Buckel aveva difeso i parenti del giovane in sede legale.

IL MESSAGGIO SHOCK

Prima di togliersi la vita David Buckel aveva lasciato i documenti e un biglietto in un carrello della spesa trovato poco lontano dal luogo del suo gesto. Inviato per email anche ai maggiori media americani, il messaggio conteneva un invito a condurre una vita meno egoista per proteggere il clima del pianeta.

Si è letteralmente immolato tra le fiamme in un parco di Broooklyn a New York. Per protesta contro "il modo in cui distruggiamo la Terra e noi stessi con l'inquinamento".
Il ritrovamento del corpo di David Buckel avvocato

 

Eccolo, così come riportato dal sito web dell’Ansa: “L’inquinamento distrugge il nostro pianeta. La maggior parte degli abitanti della terra respira aria resa insalubre dai combustibili fossili e molti muoiono prematuramente per questa ragione“, ha scritto Buckel. “Che la mia morte prematura rispecchi quel che stiamo facendo a noi stessi“.

NEL 1999 L’OSCAR A HILARY SWANK

Il caso legale per cui Buckel divenne famoso lo aveva visto difendere gli eredi del ragazzo trans Brandon Teena contro uno sceriffo della contea che non aveva fatto abbastanza per difenderlo. Hilary Swank interpretò il ruolo di Brandon nel film del 1999 vincendo l’Oscar nel 2000 come migliore attrice. Come direttore del progetto matrimoni e consigliere legale dell’associazione pro-gay Lambda Legal, Bucker era stato anche lo stratega di importanti casi giudiziari a New York e New Jersey che avevano accompagnato il processo di legalizzazione delle nozze tra coppie omosessuali. Più di recente l’avvocato aveva dedicato le sue energie ai problemi dell’ambiente contribuendo a creare il più grande programma di riciclaggio dell’ “umido” in America che usa soltanto energie rinnovabili. 

 

Hilary Swank nel film “Boys Don’t Cry” (1999)

Photo credits: Twitter

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