L’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha meno di 24 ore di tempo per consegnarsi alle autorità e cominciare a scontare la sua condanna a 12 anni per corruzione. È la decisione della Corte Suprema. Lula avrebbe voluto di nuovo candidarsi alle prossime presidenziali: i sondaggi lo davano vincente.
Per lui è scattato l’ordine di incarcerazione dopo che la Corte Suprema del Brasile ha respinto il ricorso presentato dall’ex presidente, un tempo il politico più popolare del pianeta, che chiedeva di rimanere fuori dal carcere fino alle elezioni presidenziali di ottobre. La decisione dell’alta corte ha di fatto impedito la candidature del 72enne Lula alle presidenziali che, secondo i sondaggi, lo avrebbero visto vincitore.
Il giudice ha dato a Lula, in virtù del suo status di ex presidente, la “l’opportunità di consegnarsi volontariamente” alla polizia nella citta di Curitiba entro le 17 locali di oggi 6 aprile. Nella notte Lula si è recato nella sede del sindacato dei metalmeccanici di San Paulo, dove si sono raccolti migliaia di sostenitori dell’ex leader sindacale. Ancora non è chiaro quindi se e quando Lula si costituirà alla polizia federale di Curitiba.
Il Partito dei lavoratori brasiliano (Pt) ha chiesto una “mobilitazione generale” contro la condanna a 12 anni di carcere del suo leader e ha fatto una prima manifestazione nella notte di giovedì davanti alla sede dell’Unione dei Metalmeccanici a Sao Bernardo do Campo, nella zona industriale di San Paolo, dove Lula ha iniziato la sua carriera politica. Altre proteste sono previste per oggi pomeriggio. L’ex presidente è tornato a passare la sua ultima notte da uomo libero nella sua casa a Sao Bernardo dos Campos, a San Paolo, dopo aver trascorso la giornata di ieri con i suoi collaboratori alla sede del sindacato metallurgico Abc.
Photo credits: Twitter