Diventa un caso diplomatico il blitz dei gendarmi francesi alla stazione di Bardonecchia, in val di Susa (Piemonte), dove opera una organizzazione non governativa di aiuto ai migranti. Il ministero degli Esteri ha convocato l’ambasciatore francese per chiedere spiegazioni. Quelle fornite dal governo di Parigi non soddisfano. Ecco cosa è successo.
AGGIORNAMENTO ORE 19:34 – La procura di Torino ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto la sera del 30 marzo a Bardonecchia. Dal canto suo il governo di Parigi ha sospeso le attività di controllo transfrontaliere dei doganieri francesi in attesa di un chiarimento con Roma.
LE ACCUSE
Attaccano l’Ong Rainbow4Africa, che ha denunciato quanto avvenuto (“Grave ingerenza”), FdI (“Non siamo la toilette di macron”), il sindaco di Bardonecchia (“Non si permettano più”), l’ex premier Enrico Letta dalla Francia (“ennesimo errore sulla questione migranti”). Interviene la Farnesina: “Abbiamo chiesto spiegazioni al governo francese e all’Ambasciata di Francia a Roma, attendiamo a breve risposte chiare, prima di intraprendere qualsiasi eventuale azione”. Il ministero degli Esteri convoca, quindi, l’ambasciatore francese a Roma.
LA FRANCIA REPLICA…
Ma Parigi rivendica la legittimità dell’intervento in Italia. Il ministro francese dei conti pubblici, Gérald Darmanin, cui fanno capo i doganieri, in un comunicato, afferma: “Al fine di evitare qualsiasi incidente in futuro, le autorità francesi sono a disposizione di quelle italiane per chiarire il quadro giuridico e operativo nel quale i doganieri francesi possono intervenire sul territorio italiano in virtù di un accordo (sugli uffici di controlli transfrontalieri) del 1990 in condizioni di rispetto della legge e delle persone”.
DI MAIO E SALVINI
Secondo il leader della Lega, Mateo Salvini, i diplomatici francesi devono essere cacciati. E Luigi Di Maio plaude alla Farnesina per la convocazione dell’ambasciatore. “Con noi al governo l’Italia rialzerà la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere, e i nostri confini ce li controlleremo da soli!”, ha scritto in seguito Matteo Salvini su Twitter.
COSA È ACCADUTO
Funzionari della polizia francese di dogana sono piombati armati, venerdì 30 marzo, nella sala della stazione di Bardonecchia, al confine tra Italia e Francia, dove opera Rainbow4Africa. E, di fronte allo stupore di medici e volontari, hanno costretto un migrante a sottoporsi al test delle urine. Un vero e proprio sconfinamento quello compiuto la scorsa sera da cinque agenti delle dogane francesi. Una “grave ingerenza nell’operato delle Ong e delle istituzioni italiane“, si legge in una nota diffusa da Rainbow4Africa. La Ong ricorda che “un presidio sanitario è un luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra“. Da alcuni mesi Bardonecchia, località sciistica della Valle di Susa, si trova al centro della rotta dei migranti che, abbandonata la via di Ventimiglia, tentano di raggiungere la Francia nonostante la neve e il gelo. E nonostante la rigidità delle autorità francesi.
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