Panico in un bus milanese dopo un incontro casuale tra il fratello di Jessica Valentina Faoro e la moglie dell’assassino della ragazza uccisa a coltellate.
Un incontro del tutto casuale e inaspettato quello avvenuto a bordo di un autobus pubblico della linea 73 di Milano, che collega il Duomo con l’aeroporto di Linate. Il fratello di Jessica Valentina Faoro, la ragazza di soli 19 anni massacrata a coltellate il 7 febbraio scorso dal 39enne Alessandro Garlaschi, stava viaggiando sull’autobus quando ha visto salire sul mezzo la moglie del reo confesso. Preso dalla rabbia il ragazzo non ci ha visto più. Nonostante i moltissimi passeggeri che affollavano l’autobus pubblico, il giovane si è avvicinato alla donna con fare violento.
Sono stati attimi di panico come riportano il Corriere della Sera e Il Giorno. Stando quanto ricostruito il tutto è accaduto attorno alle ore 13 di ieri, 29 marzo 2018, quando Andrea Faoro, inaspettatamente, ha visto salire alla fermata dell’autobus una donna minuta. Il giovane ha riconosciuto immediatamente Veronica Emanuele, la moglie del dipendente Atm che ha confessato di aver ucciso sua sorella Jessica. Da lì, come il ragazzo stesso ha raccontato alla polizia, ha perso la testa e si è alzato dal suo posto per avvicinarsi alla donna tirando fuori una pistola da softair (una replica di un’arma vera che funziona però mediante aria compressa esplodendo, quando è carica, pallini di plastica).
La moglie di Garlaschi, vista l’eccelsa fattezza dell’arma, l’ha scambiata per una pistola autentica. Anche gli altri passeggeri dell’autobus erano convinti che si trattasse di una pistola vera. Il gelo ha quindi pervaso l’intero mezzo, interrotto dalle parole miste a dolore e accuse urlate dal fratello di Jessica verso la signora Veronica, a cui aveva puntato contro l’arma. Andrea Faoro ha accusato la moglie di Garlaschi di aver provocato in qualche modo la morte della sorella. L’autobus si è subito fermato e tutti, compresa la moglie di Alessandro Garlaschi, sono scappati. Poco dopo sono arrivati sul posto gli agenti che, interrogando il ragazzo, hanno ricostruito quanto accaduto sul bus pubblico. Andrea Faoro ha ammesso di aver sbagliato e di aver agito preso dalla rabbia. Il giovane è stato denunciato per procurato allarme e minacce.
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