Allarme malware nel Play Store: a rischio 500mila download

Torna l’allarme malware sul Google Play Store: sette applicazioni scaricate più di 500mila volte nello store online contenevano al loro interno il malware chiamato Andr/HiddnAd-AJ, che si insinua nel dispositivo dell’utente e, dopo un periodo di tempo in cui non manifesta problemi in modo da sembrare innocuo, inizia a mostrare sullo schermo pubblicità online, notifiche Android e link cliccabili. Dopo la segnalazione del team di SophosLabs, Google ha prontamente rimosso dal suo store online le sette applicazioni (sei lettori di codici QR e una ‘bussola intelligente’) contenenti la minaccia. Alla luce del provvedimento adottato da Google, e in assenza di ulteriori segnalazioni su altre applicazioni, appare scongiurato il pericolo di incorrere nuovamente nel malware Andr/HiddnAd-AJ. Resta valido, però, il consiglio di prestare molta attenzione alle applicazioni che vengono scaricate online. Ecco tutto quello che c’è da sapere…

Allarme malware sul Google Play Store: sette applicazioni contenenti un malware, chiamato Andr/HiddnAd-AJ, sono state scaricate 500mila volte prima di essere rimosse da Google dopo la segnalazione di SophosLabs. Di queste sette applicazioni, sei erano lettori di codici QR e una una “bussola intelligente”.

Ma come agisce questo Andr/HiddnAd-AJ? Dopo il download dell’applicazione, il malware rimane silente per alcune ore in modo da mostrarsi innocuo agli occhi dell’utente e dei sistemi di sicurezza. Poi, inizia ad inondare il display del dispositivo di pubblicità ingannevoli, notifiche Android e link cliccabili.

Come difendersi dal malware  Andr/HiddnAd-AJ? Dopo aver scoperto l’esistenza del malware, il team di SophosLabs ha prontamente avvertito Google che ha rimosso dal Play Store le applicazioni che contenevano la minaccia. Per questo motivo, adesso, salvo ulteriori scoperte, è scongiurato il pericolo di essere infettati dal malware. Resta valido, però, il consiglio di fare molta attenzione alle applicazioni scaricate online e ad eventuali comportamenti ‘strani’ all’interno del dispositivo nel periodo successivo al download.

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