Pasquale Vitiello, l’uomo che ieri lunedì 19 marzo a Terzigno, in provincia di Napoli, ha ucciso la moglie, Imma Villani, 31 anni, davanti alla scuola frequentata dalla figlioletta, si sarebbe tolto la vita.
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Il cadavere è stato trovato non lontano dallo stesso istituto scolastico. Secondo una prima ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti, dopo aver sparato alla donna Vitiello era fuggito a bordo di uno scooter, ma percorsa poca strada si è fermato. E, dopo essere entrato in un rudere circondato dalla vegetazione, si è sparato uccidendosi.
Questa, invece, la dinamica dell’uccisione della moglie da parte di Vitiello. Subito dopo aver accompagnato i bambini a scuola, ieri 19 marzo, la donna si sarebbe fermata a parlare con alcune mamme e poi sarebbe stata avvicinata dal marito che le avrebbe chiesto di parlare. Immacolata Villani aveva da poco denunciato il marito per maltrattamenti ed era tornata a vivere con il padre e con la figlia di nove anni a casa del padre. Secondo il sindaco di Terzigno, Francesco Raineri, Pasquale Vitiello avrebbe lasciato una lettera in cui annunciava le sue intenzioni omicide. L’uomo, figlio di un direttore di banca, lavorava nell’indotto dell’Alenia, azienda aerospaziale. Nella missiva scriveva di volersi “fare giustizia da sé”; frasi sulle quali si è accentrata l’attenzione degli investigatori per comprendere le dinamiche del rapporto di coppia e lo scenario entro il quale è maturato l’omicidio.
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