Eseguito a Napoli dalla polizia un decreto di fermo di tre ragazzini minorenni. Sono accusati di tentata rapina e omicidio doloso nei confronti della guardia giurata Francesco Della Corte, per l’aggressione avvenuta il 3 marzo scorso.
I giovanissimi, due 16enni e un 17enne, sono tutti incensurati e non frequentano nessun istituto scolastico. Gli agenti del Commissariato di Polizia di Scampia, specifica ilMessaggero.it, nella notte del 3 marzo erano intervenuti in via Ferrovia Piedimonte D’Alife, nei pressi della stazione metropolitana di Piscinola, dove avevano notato una vettura dell’Istituto di vigilanza privata Security service e un uomo, successivamente identificato in Francesco Della Corte, inginocchiato in prossimità della portiera e con il viso insanguinato per una evidente ferita alla testa.
13 GIORNI DI AGONIA PRIMA, POI LA MORTE
Secondo quanto accertato dagli investigatori, la vittima era stata selvaggiamente picchiata mentre era intenta a richiudere il cancello della stazione, dopo aver ultimato il suo giro di perlustrazione. Il vigilante era stato immediatamente trasportato all’ospedale Cardarelli e sottoposto a un intervento al cervello. Dopo l’operazione, l’uomo, posto in stato di coma farmacologico in sala rianimazione, è deceduto nella nottata di ieri 16 marzo.
“VOLEVANO PRENDERE L’ARMA”
Le successive attività di indagine, svolte ininterrottamente dal personale del Commissariato di Scampia, hanno consentito di riuscire in tempi rapidi a identificare i responsabili della feroce aggressione. Attraverso l’analisi dei video acquisiti e registrati dalle telecamere di sorveglianza e grazie alle captazioni elettroniche e agli interrogatori di alcuni sospettati, è stato accertato che i tre minorenni avevano atteso l’arrivo della guardia giurata presso la stazione metropolitana di Piscinola allo scopo di impossessarsi dell’arma in sua dotazione.
AGGREDITO ALLE SPALLE
Armati di due piedi di un tavolo di legno trovati sulla strada e sorprendendo il vigilante alle spalle, avevano cominciato a colpirlo violentemente al capo, lasciandolo quasi esamine a terra. I tre non sono riusciti a impossessarsi della pistola, che l’uomo teneva in una tasca della giacca. Indagati, sono stati sottoposti a provvedimento di fermo e portati all’Istituto di rieducazione di Nisida, dopo aver confessato i fatti.
Photo credits: Twitter; video credits: Twitter / Polizia di Stato
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