Cinque operai sono rimasti coinvolti nel crollo avvenuto nel chiostro dell’ex monastero di San Paolo Maggiore nella zona dei Tribunali, a Napoli. Due di loro sono ricoverati in prognosi riservata in condizioni gravi, ma vigili.
Paura e feriti a Napoli, dove nella mattinata di oggi, venerdì 16 marzo, è crollata una parte dell’ex monastero di San Paolo Maggiore nella zona dei Tribunali, nel centro antico della città. A venire giù, attorno alle 9 del mattino, sono state le parti in muratura di quello che è uno dei più importanti complessi conventuali della città.
Cinque operai sono rimasti coinvolti nel crollo avvenuto nel chiostro dell’ex monastero di San Paolo Maggiore. Due di loro sono in prognosi riservata al Cardarelli, per un politrauma maggiore con traumi da caduta, da schiacciamento e lacerazioni. “Sono gravi ma sono vigili”, le parole riportate da ‘La Repubblica’ del direttore generale Verdoliva. Che ha aggiunto: “I medici stanno prestando loro la massima attenzione e sono in corso i trattamenti necessari. Al momento non è ancora possibile fornire una prognosi definita e pertanto per ora sono in prognosi riservata”.
Domenico Caputo, vice dirigente dei Vigili del fuoco, ha raccontato le operazioni di soccorso dell’operaio che è rimasto sotto le macerie: “Abbiamo trovato l’operaio sepolto e altri due che erano stati sbalzati fuori. Abbiamo scavato con le mani perché c’erano situazioni pericolanti e utilizzare mezzi meccanici avrebbe comportato delle vibrazioni e quindi il rischio di altri distacchi. Le cause? Bisogna ricostruire il progetto di cantiere, adesso non si può dire nulla”. Luigi Disidoro, tra i primi ad arrivare nell’area del crollo, ha dichiarato: “Ho trovato un operaio con la testa rotta, spaventato. Poi sono entrato dentro per aiutare altri due operai che però non volevano lasciare il posto perchè sapevano che uno di loro era sotto le macerie”.
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