Dalla prima donna a capo della Cia in America alla cancelliera di ferro della Germania riconfermata per la quarta volta. E dalla misteriosa Kim Yo-jong, ascoltatissima sorella del dittatore nordcoreano, alla coriacea presidentessa della Corte Suprema delle Filippine. Breviario in pillole di quattro volti femminili da tenere bene a mente…
GINA HASPEL
È bastato un cinguettio telematico dei suoi e il presidente Trump ha reso noto su Twitter, il 13 marzo scorso, che per la prima volta nella storia americana una donna avrebbe preso in mano le redini della Central Intelligence Agency (CIA), il servizio segreto più importante degli Stati Uniti. Nell’ovattato ufficio di Langley siede da ora in poi Gina Cheri Haspel, 61 anni, già vicedirettore, una lunga carriera nell’apparato. Ma anche sul campo. Occhi chiari e sorriso aperto, Haspel è un “falco”. Accusata di avere autorizzato la tortura. Per i suoi detrattori è “Gina la sanguinaria”. Nel 2002 ha diretto in Thailandia un black site contro Al Qaeda, uno dei centri in cui venivano praticate le più proibite forme di violenza per far parlare i prigionieri, come il waterboarding: versare acqua sul viso di una persona legata e a testa in giù in modo da terrorizzarla fin quasi a soffocarla e indurla a “collaborare”. Quella vicenda impedì a Haspel la conferma a vice direttore ad interim del National Clandestine Service nel 2013, sotto Obama. Tempi lontani.
ANGELA MERKEL
Tutti i governanti passano. In Italia molto rapidamente. Ma la cancelliera della Germania, Angela Merkel, appare ancora oggi, nei giorni del via libera al suo quarto mandato, la unica Kanzler fur Deutschland. È usuale, ormai, definirla la “donna più potente del mondo”. Sia vero o no, Frau Merkel, 63 anni, originaria della Germania Est, riceve nel suo ufficio a partire dalle 6 del mattino (chi ottiene appuntamento si adegui), indossa indefettibilmente le sue famigerate giacche pastello a tinta unita, e dimostrerà presto a chi la dà sul viale del tramonto che il suo cancellierato, ininterrotto dal 2005, non è facile da sostituire. Angela va a fare la spesa da sola non lontano da casa, e, come è noto, ama il mare di Ischia dove si reca in vacanza in estate con il first husband, Joachim Sauer. Nell’Esecutivo di Grande Coalizione coi socialdemocratici, appena faticosamente varato, ha voluto accanto a sé 6 donne ministro: Julia Kloeckner (45 anni, Agricoltura), Ursula von der Leyen (59 anni, Difesa), Anja Karliczek (46 anni, Istruzione), Katarina Barley (49 anni, Giustizia), Franziska Giffey (39 anni, Famiglia) e Svenja Schulze (49 anni, Ambiente). Sarà una di esse la sua erede? Se c’è qualcuna che scalpita si ricordi i leader democristiani durano a lungo. Molto a lungo.
KIM YO-JONG
Ha 30 anni, è bella, colta e dotata di una volontà di ferro. Ecco chi è Kim Yo-jong, la sorella del dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-un. La vera stratega della propaganda del terrore nucleare, detta anche Lady Apocalisse. E, al tempo stesso, la donna di pace inviata a stemperare le tensioni in Corea del Sud in occasione dei Giochi olimpici invernali di PyeongChang 2018. Kim Yo-jong ha studiato in Svizzera, nella compassata Berna. Dicono che sia stata lei a proporre Kim quale “uomo del popolo”: da qui le ripetute visite a fabbriche, impianti, palazzi, scuole e asili. Ed è ancora sua l’idea di “aprire” (molto lentamente) il Paese ai visitatori stranieri, dando maggiore impulso al turismo. La rivedremo presto. Sempre più spesso, probabilmente.
MARIA LOURDES SERENO
L’invidia è donna, dice qualcuno. Sciocchezze. Perlomeno nelle alte sfere delle Filippine. Dove sembra accadere l’esatto contrario. Sì, perché secondo alcuni osservatori, gliel’hanno fatta pagare. Di lei, Maria Lourdes Sereno, fu detto che era “troppo giovane” per affrontare gli “ermellini” (diremmo noi) della Suprema Corte. A 52 anni è diventata il capo dei magistrati del Paese asiatico e oggi, dopo 6 anni, deve affrontare un impeachment sulla base di accuse che in Italia farebbero sorridere: Lourdes Sereno, presidente della Corte Suprema non avrebbe dichiarato una parcella di 574 euro ricevuta per aver difeso il precedente governo in uno scandalo sull’aeroporto di Manila. A metterla in stato d’accusa sono altri magistrati suoi colleghi ma, dietro le quinte, si muove contro di lei il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte. Lo scontro è violento. E Maria Lourdes Sereno non le manda a dire: “Lotterò fino alla fine. Rassegnandomi, incoraggerei quanti vogliono una magistratura sottomessa”. Chiaro?
Photo credits: Twitter
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