Sono state rese note le motivazioni della condanna di secondo grado nei confronti di Padre Gatien, il parroco accusato di aver ucciso Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa da Ca’ Raffaello, il primo maggio del 2014, il cui corpo non è mai stato ritrovato.
Per la Corte d’Assise d’Appello di Firenze non vi sono dubbi, Padre Gratien Alabi è colpevole dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere di Guerrina Piscaglia, la donna di 50 anni scomparsa da Ca’ Raffaello il primo maggio del 2014, il cui corpo ancora oggi non è stato ritrovato nonostante le diverse battute di ricerca, svolte nei mesi successivi alla scomparsa. Lo scorso 14 dicembre il religioso è stato condannato in secondo grado a 25 anni di reclusione e dopo diversi mesi, come da prassi, sono state rese note le motivazioni che hanno spinto i giudici a credere nella sua colpevolezza.
Stando la ricostruzione della Corte, il prete congolese avrebbe strozzato a mani nude Guerrina Piscaglia per il timore che la donna rivelasse a tutta la comunità di Ca’ Raffaello la loro relazione amorosa di natura esclusivamente sessuale. Per i giudici la donna era innamorata di Padre Gratien e lo aveva messo con le spalle al muro perché voleva vivere la loro storia alla luce del sole. A prova dei loro rapporti sessuali vi è il divano della canonica. Proprio su quel sofà i cani molecolari hanno fiutato le tracce della donna e i Ris, esaminandolo, hanno trovato tracce di liquido seminale appartenenti al frate congolese. Inoltre all’interno della camera del prete era stato trovato un astuccio che le sorelle della vittima hanno identificato essere di Guerrina.
A dimostrazione del comportamento immorale tenuto da Padre Gratien nella sentenza i giudici fanno riferimento ai rapporti sessuali con alcune prostitute, a cui però lui non ha mai dichiarato di essere un prete. Per i giudici: “Era così forte e intenso quell’amore che Alabi iniziava a esserne vivamente preoccupato, in quanto la donna a volte lo minacciava che avrebbe raccontato tutto ai suoi superiori e lo avrebbe fatto arrestare dai suoi amici carabinieri. L’uomo iniziava ad avere paura”. Padre Gratien, al momento agli arresti domiciliari, continua a professarsi innocente.
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