Stephen Hawking è morto. Addio all’astrofisico che spiegò le origini dell’Universo

Lo scienziato di fama mondiale Stephen Hawking è morto all’età di 76 anni nella notte fra ieri e oggi 14 marzo. Lo afferma un portavoce della sua famiglia. Hawking è morto nella sua abitazione a Cambridge, in Inghilterra.

“Siamo profondamente addolorati nell’annunciare che nostro padre è morto – affermano Lucy, Robert e Tim, i figli di Hawking -. È stato un grande scienziato e un uomo straordinario il cui lavoro continuerà a vivere per anni. Il suo coraggio e la sua perseveranza, insieme al suo brillante humor, hanno ispirato molti nel mondo”.

Stephen Hawking soffriva di sclerosi laterale amiotrofica che lo aveva costretto sulla sedia a rotelle per la maggior parte della sua vita da adulto: la malattia gli era stata infatti diagnosticata all’età di 21 anni. Professore dell’Università di Cambridge, Hawking, che sedeva sulla cattedra universitaria che fu di Isaac Newton, ha studiato le origini dell’Universo fino a ridefinire la cosmologia proponendo l’idea che i buchi neri emettano radiazioni e poi evaporino.

Lo scienziato ha infatti applicato la teoria quantistica ai buchi neri. Questo processo aiuta a spiegare la nozione che i buchi neri sono esistiti a livello micro fin dal Big Bang dell’Universo e che più piccoli sono più velocemente evaporano. Il suo libro Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo, pubblicato nel 1988, gli ha assicurato fama mondiale, con 10 milioni di copie vendute in 40 diverse lingue.

LEGGI ANCHE: ADDIO A STEPHEN HAWKING: CHE MALATTIA AVEVA

Photo credits: Twitter

Impostazioni privacy