Tragedia sfiorata a Pavia: il ‘giallo’ del binario spezzato

Tragedia sfiorata a Pavia, dove un binario sulla linea ferroviaria Voghera-Piacenza si è spezzato. Ad accorgersene è stato il macchinista di un treno, che ha arrestato il mezzo dopo che questo era sobbalzato al passaggio sul binario. L’episodio risale alla sera di sabato 17 febbraio. Il mezzo coinvolto è il treno regionale 20393 di Trenord delle 19.26 partito da Voghera e diretto a Piacenza, fortunatamente a quell’ora semivuoto. La causa, ancora tutta da accertare, sarebbe il cedimento del terreno sottostante. Il pensiero corre subito al treno deragliato a Pioltello il 25 gennaio scorso, quando tre donne hanno perso la vita e 46 persone sono rimaste ferite.

Si è sfiorata la tragedia a Pavia lo scorso sabato 17 febbraio: a Casteggio (in Oltrepò Pavese) il treno regionale 20393 di Trenord delle 19.26 partito da Voghera e diretto a Piacenza è sobbalzato sui binari. Il macchinista, avvertito un rumore di ferraglia secco e forte, ha immediatamente azionato la leva del freno riuscendo ad arrestare la corsa del treno. Una volta sceso dal mezzo, camminando a ritroso, ha scoperto un binario spezzato, disallineato per diversi centimetri e con le traversine di cemento in frantumi.

La circolazione dei treni su quel tratto ferroviario è stata interrotta e sul posto sono intervenuti rapidamente i tecnici di Trenord e gli agenti della Polfer, che assieme ai colleghi della Scientifica hanno messo tutto a verbale e avviato le indagini per accertare la causa della rottura del binario. Secondo quanto riferisce il ‘Corriere della Sera’, la causa (ancora tutta da appurare) sarebbe il cedimento del terreno sottostante.

Questo treno regionale 20393 di Trenord sulla linea Voghera-Piacenza era fortunatamente semivuoto, ma il pensiero corre inevitabilmente all’incidente dello scorso 25 gennaio a Pioltello: il deragliamento del treno regionale 10452 di Trenord, proveniente da Cremona e diretto a Milano Porta Garibaldi, carico di pendolari, ha causato tre morti e 46 feriti.

Photo credits: Twitter

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