Gli investigatori sono sulle tracce di un quarto uomo, Hassan, uno spacciatore ghanese. Oltre ai tre nigeriani, secondo l’indiscrezione riportata dal settimanale Giallo, nell’appartamento di via Spalato, dove Pamela Mastropietro è stata accoltellata e fatta a pezzi, ci sarebbe stato anche lui.
Nell’attesa dei risultati degli esami di laboratorio sulle tracce di DNA trovate dai Ris di Roma nell’appartamento di Innocent Oseghale, a Macerata, non si fermano le indagini. In quella casa il 30 gennaio scorso è successo un fatto atroce: Pamela Mastropietro è stata fatta a pezzi e i suoi resti, lavati con la candeggina, sono stati riposti in due valigie. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita della 18enne romana. Stando ad una indiscrezione riportata dal settimanale Giallo, diretto da Andrea Biavardi, nell’appartamento di Oseghale, oltre a lui e a Desmond Lucky e a Lucky Awelima (tutti e tre in carcere con l’accusa di omicidio e spaccio) ci sarebbe stato anche Hassan, un altro spacciatore ghanese tuttora introvabile. Al momento non si esclude che anche quest’uomo possa aver partecipato all’omicidio e/o alla successiva operazione atta a far sparire il corpo della vittima.
I carabinieri nel frattempo, nei giorni scorsi, hanno interrogato alcuni tassisti della zona, in particolare uno che ha riferito, dopo settimane di silenzio, di aver trascorso qualche ora con Pamela Mastropietro nelle notte precedente, tra il 29 e il 30 gennaio scorso. L’uomo ha confessato di aver portato alla stazione ferroviaria di Macerata la 18enne romana.
Il quadro riguardante la morte di Pamela Mastropietro non è ancora completo: vi sono ancora alcuni tasselli mancanti. Incastrati per ora dai tabulati telefonici i tre indagati in carcere. Ancora non è chiara la figura di Anthony A., come riporta il Corriere della Sera. Sull’uomo di 40 anni lo stesso gip Giovanni Maria Manzoni ha parlato di “ombre” sul suo ruolo nella vicenda. Nel frattempo Innocent Oseghale continua a negare ogni responsabilità e, come riportato da Libero, nelle ultime ore ha avuto un colloquio con il suo avvocato, Umberto Gramenzi. L’uomo, nell’incontro con l’avvocato, ha ribadito che Pamela Mastropietro è deceduta per overdose riproducendo l’assunzione di droga da parte della ragazza, alla quale è poi seguita, secondo la ricostruzione del 29enne, la caduta a terra di Pamela dove lui ha provato invano a rianimarla.
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