Una tragica storia quella di Jessica Valentina Faoro, la 19enne uccisa a Milano lo scorso 7 febbraio da Alessandro Garlaschi nell’appartamento in via Brioschi. Emergono sempre più dettagli inquietanti sul delitto e sulla vita dell’uomo, come la telefonata shock al 118.
Jessica Valentina Faoro era una giovane ragazza con delle fragilità, come tutte del resto le 19enni. Sognava in grande e voleva costruirsi una nuova vita, magari all’estero, in Inghilterra, con il fidanzato Alessandro. Voleva una propria stabilità, così da voler trovare un lavoro e un posto in cui poter tornare a fine giornata da chiamare “casa”. Sogni interrotti terribilmente dalle mani di Alessandro Garlaschi, il tranviere dell’Atm di 39 anni che l’ha massacrata con circa 40 coltellate nell’appartamento nel quale viva a Milano, in via Brioschi.
Jessica e Alessandro Garlaschi si sono conosciuti attraverso un annuncio su internet. Il tranviere aveva proposto alla ragazza di occuparsi delle faccende domestiche nella sua abitazione di via Brioschi e in cambio le avrebbe offerto ospitalità nel proprio appartamento. L’uomo però aveva presentato la moglie, anche lei residente nell’appartamento di Milano, come la sorella. La donna ha sempre insospettito Jessica per il suo rapporto ambiguo con Garlaschi. Ciò che appare strano è che la moglie del tranviere fosse a conoscenza di tale “bugia” accettando il tutto. Molti i dubbi in merito: era a conoscenza delle intenzioni delle reali intenzioni del marito la giovane vittima? Per quel che è certo la donna al momento del delitto non si trovava nell’appartamento, in quanto era a casa della suocera dove doveva trascorrere la notte.
Gli inquirenti ipotizzano che Alessandro Garlaschi abbia agito dopo il rifiuto da parte di Jessica delle sue avances. Il tranviere però non ha mai ammesso tale versione dichiarando ben altro, come lui stesso ammette nella telefonata shock con l’operatore del 118. “Sono Alessandro Garalaschi, sono in via Fracesco Brioschi, 93. Ho bisogno di ambulanza, automedica e polizia…”, inizia così la telefonata dell’uomo che alle domande dell’operatore diviene sempre più confuso: “Allora… c’è stata una lite, eh, tra di noi, mi ha colpito con un coltello le mani… Io sono riuscito a prendergli il coltello, l’ho girato e l’ho colpita allo stomaco“. Ed è proprio in linea con l’operatore che Garlaschi riferisce: “E’ uscita una parte di organo”. L’operatore fa poi una domanda secca: “Ho capito…e adesso la ragazza è stesa a terra?”. Il tranviere ribatte: “No allora, sì ho cercato anche già di pulire…di…perché ho cercato di metterla diciamo coperta, dentro alle borse, dentro a dei teli per non vederla perché…”. Il tranviere messo sotto pressione e in preda alla stato confusionale ha raccontato gli ultimi istanti di vita di Jessica: “Non, non subito è andata. Cioè nel senso mi ha guardato e mi ha detto ‘Non riesco più a respirare’ e subito dopo niente…”.
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