Cosa è successo nella comunità dove Pamela Mastropietro era ricoverata? Un episodio che la faceva vomitare da giorni, la faceva stare male tanto da costringerla a fuggire. È il convincimento dei genitori della ragazza di 18 anni uccisa e fatta a pezzi a Macerata e il cui corpo è stato trovato sezionato all’interno in due valigie il 30 gennaio scorso. Il video che vi proponiamo è un estratto dell’intervista di Bruno Vespa, in onda il 20 febbraio, dall’account Twitter di Porta a Porta.
Alessandra Verni e Stefano Mastropietro lo hanno espresso con convinzione durante la trasmissione Porta a Porta condotta da Bruno Vespa, denunciando anche che due anni fa, quando hanno visto i primi segni di malessere nella figlia, non sono stati aiutati dalle strutture sanitarie. Sono stati costretti, hanno raccontato, a pagare privatamente uno psicologo per sostenere la figlia tre volte a settimana.
“Pamela – ha raccontato il padre – aveva un disturbo della personalità, la droga era una conseguenza. Per questo non ci spieghiamo come possa essersi allontanata”. Il dubbio che possa essere successo qualcosa all’interno della comunità con il passare del tempo per loro sta diventando una certezza. L’ultima volta che sono andati a trovarla, hanno sostenuto, stava bene ed era contenta del suo incarico di responsabile della lavanderia all’interno della comunità.
“Ma dal 25 dicembre 2017 la ragazza ha cominciato a vomitare – ha spiegato la madre – tuttavia a me lo hanno detto soltanto il 15 gennaio”. “Quando fai i bagagli e lasci un posto – ha osservato il padre – vuol dire che hai avuto un problema”. I genitori pensano dal più piccolo, tipo il razionamento delle sigarette, al più grande: “qualcuno gli ha fatto qualcosa là dentro” ha dichiarato la madre.
Photo credits: Twitter; video credits: Twitter / Porta a Porta