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Cronaca

Ansia da social media, troppi ragazzi schiavi dello Xanax

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Redazione Velvet News

Allarme per l’aumento del consumo di Xanax, il farmaco contro l’ansia e gli attacchi di panico che appartiene alla categoria delle benzodiazepine. Tra i fattori che spingono sempre più i giovani e gli adolescenti a farne uso, anche smodato, la dipendenza dai social network e dai modelli del web.

Fino a qualche anno fa questa medicina veniva prescritta da medici e psicologi sotto diretto controllo, mentre di recente il consumo è cresciuto, soprattutto tra i ragazzini, che possono acquistarlo su Internet. Lo racconta un articolo sul quotidiano La Verità, citato dal sito Dagospia. Il fenomeno è particolarmente sentito in Inghilterra. Alcuni parlamentari britannici hanno chiesto di avviare un’indagine sul fenomeno, anche perché lo Xanax è un tranquillante decisamente più potente del Valium, con effetti collaterali come stato confusionale, disorientamento, insonnia, calo della libido, allucinazioni e stato depressivo.

SPACCIO SU DARK WEB E FARMACIE ONLINE

A spingere i deputati a intervenire è stata la presa di posizione di alcuni esperti, che hanno inserito lo Xanax nell’elenco delle cinque droghe più diffuse tra i giovani, insieme a cannabis e alcol. Sempre secondo questi specialisti il principio attivo dello Xanax, l’alprazolam, in Gran Bretagna si acquista facilmente da spacciatori di strada, ma anche nelle farmacie online, che subiscono meno controlli o nel dark Web, al costo di una sterlina a pillola, cioè circa 1,30 euro.

IL TERRORE DI “NON ESSERE ALLA MODA SU INTERNET”

A generare le tensioni sono due diversi elementi. Da un lato c’è la pressione dei propri simili, che anche per via dei social media è fortissima. Spesso diventa insostenibile per i ragazzini che non riescono ad identificarsi e a farsi identificare con i modelli indicati dal Web, e così essi soffrono e perdono autostima. Dall’altro c’è il sistema competitivo in cui sono inseriti nell’ambito scolastico britannico, con valutazioni costanti e molto severe.

Photo credits: Twitter

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