Il candidato premier M5S Luigi Di Maio si è presentato martedì 13 febbraio negli uffici dell’Istituto di credito a Montecitorio. In sua compagnia, oltre allo staff M5S, c’era l’inviato de “Le Iene”, Filippo Roma, tra gli autori dell’inchiesta sulle “restituzioni” dei parlamentari M5S.
La presenza di Di Maio in banca mostrerebbe la volontà del leader di fare chiarezza sulla vicenda, scrive il sito web dell’Ansa: è presumibile che abbia chiesto allo sportello bancario di fornirgli copia dei bonifici al Fondo per il microcredito del Ministero dello Sviluppo sul quale i pentastellati devolvono parte del loro stipendio. Andrea Cecconi e Carlo Martelli sono, probabilmente, la punta di un iceberg. Un iceberg contro cui la campagna del M5s rischia di sbattere a un passo dal rush finale.
Il caso degli ammanchi nelle restituzioni dei parlamentari, si allarga a macchia d’olio, potrebbe superare il milione di euro e irrompe nella tappa elettorale di Luigi Di Maio nella sua Campania. Tappa che vede, tra l’altro, il ritorno in campo di Beppe Grillo. Il caso è preso molto seriamente dai vertici, che reagiscono in maniera durissima. “Le mele marce le trovo e le caccio, nessuno inficerà il nome del M5S”, è il diktat del capo politico. La questione, secondo il servizio delle Iene andato in onda ieri sera 12 febbraio, riguarda almeno una decina di parlamentari e non solo Cecconi e Martelli.
E dalle prime verifiche i vertici del Movimento ammettono come il “buco” sulle restituzioni per il fondo per il microcredito sia “più grande” degli oltre 200mila euro preventivati dai media. Sul totale delle cifre “vediamo domani”, si limitano a dire, dopo aver chiesto in via ufficiale gli atti al Ministero dell’Economia presso cui è registrato il fondo per le pmi. I calcoli, fatto salvo eventuali errori commessi dai tecnici del Movimento nel riportare i dati delle restituzioni, sembrano volgere al peggio. Alla cifra di 226 mila euro di ammanco, che ha fatto scattare l’allarme per le mancate restituzioni, va infatti aggiunta la cifra versata al fondo dagli eurodeputati del M5s, pari a 606 mila euro, come certificato dallo stesso blog giorni fa. E a questa si somma il totale dei rimborsi arrivati dalle Regioni: le stime sono approssimative ma si parla di oltre 500 mila euro. Il tutto fa quindi aumentare la forbice tra quanto dichiarato dai parlamentari sul sito tirendiconto.it e quanto arrivato, in concreto, dai bonifici. Il senatore Maurizio Buccarella, messo nel mirino delle “Iene”, ha annunciato l’autosospensione.
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