Mosca, è giallo sull’aereo precipitato dopo il decollo. Tutti i morti i passeggeri

Mistero sull’aereo russo Antonov An-148 con 71 persone a bordo. Il velivolo di linea è precipitato 5 minuti dopo il decollo da Mosca, domenica 11 febbraio. Nessun superstite. E ora spuntano testimonianze shock: l’aereo si sarebbe incendiato prima di schiantarsi al suolo.

È quanto riferisce la Bbc, che cita dichiarazioni di testimoni oculari ai media russi. Le testimonianze si sommano a un’altra indiscrezione raccolta dal sito Gazeta.ru: il pilota aveva segnalato un guasto tecnico e chiesto l’autorizzazione a un atterraggio di emergenza. Fatto, quest’ultimo, smentito dalle autorità russe, che sulle cause del disastro propendono per le condizioni meteorologiche o per l’errore umano. Intanto, la commissione di indagine chiesta da Putin e messa in piedi in tutta fretta sta cercando di accertare cosa è accaduto.

In un primo momento, si era diffusa la notizia di una collisione in volo tra l’Antonov e un elicottero delle Poste russe, ipotesi subito smentita. Il bireattore – la cui quota operativa è di 36.000 piedi (11.000 metri) – è precipitato mentre stava ancora prendendo quota ed è sceso quasi in picchiata, perdendo 1.000 metri al minuto dopo aver raggiunto una quota massima di 6.300 piedi (poco meno di 2.000 metri) a 5 minuti dal decollo.

Secondo l’Aviation Safety Network, 2 minuti prima dell’inizio della discesa verticale finale, l’aereo stava prendendo quota senza problemi fino a toccare un picco di 6.800 piedi (2.100 metri) per poi scendere di colpo di circa 1.000 piedi (300 metri). Questo evento, al momento non spiegabile, è durato un minuto dopo il quale il bireattore ha ripreso quota per ritornare a 6.300 piedi e poi schiantarsi al suolo. Recuperata intanto una delle due scatole nere (il “voice data recorder”, che registra le conversazioni in cabina e non i dati di volo), oltre a parti della fusoliera del bireattore della Saratov Airlines e anche due corpi. Lo riferisce il ministero delle Emergenze russo.

 

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