Andare a lavoro in auto senza pagare il pedaggio. Autostrada gratuita. È la “furbata” che pensava di aver ingegnato un 36enne residente a Fiumicino (Roma). Per 5 anni l’ha fatta franca. Adesso dovrà pagare fino all’ultimo centesimo, oltre alla multa. Ecco cosa è successo.
Fra telecamere di sorveglianza e controlli incrociati con la polizia stradale evadere il pedaggio delle autostrade è diventato praticamente impossibile. Senza contare che, quasi sempre, per i recidivi scatta la denuncia penale. In tutta Italia, solo nel 2017 sono oltre 1.200 i procedimenti giudiziari avviati per coloro che sistematicamente eludono il pagamento del casello, spesso accodandosi al veicolo che transita la sbarra, costituendo così, oltre al danno economico, anche un pericolo di sicurezza. E quasi sempre la condanna è certa.
L’ ultimo caso si è appunto verificato in questi giorni, secondo quanto scrive Marco Carta sul Messaggero. Un 36enne residente a Fiumicino, accusato di “insolvenza fraudolenta”, è stato condannato a una multa di 500 euro, oltre al risarcimento nei confronti della parte offesa, la società Autostrade per l’ Italia. Per diversi anni l’uomo avrebbe eluso il pagamento della rete Autostrade per l’Italia con uno dei trucchi più gettonati fra gli evasori: “Utilizzando le piste riservate al pagamento elettronico (Viacard e Telepass) e accomodandosi – si legge nel capo d’ imputazione – immediatamente alle spalle del veicolo che lo precede, transitando prima che si abbassi la sbarra chiudi pista”.
In questo modo, tra il 2006 e il 2011 avrebbe evaso oltre 3.300 euro di pedaggio per recarsi da casa al posto di lavoro: circa 2.700 euro per i transiti compresi fra il dicembre 2006 e l’ottobre 2010 e altri 644 euro nell’anno successivo. A distanza di sette anni dai fatti, il trentaseienne, che ha subito denuncia, dovrà restituire fino all’ultimo centesimo. Oltre, come detto, a una multa di 500 euro.
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