Terrore e morte a Taiwan, di fronte alle coste della Cina: poco prima della mezzanotte del 6 febbraio un terremoto di magnitudo 6,4, con epicentro a soli 9 chilometri di profondità, ha fatto tremare l’intera isola, provocando il crollo di un albergo nella città portuale di Hua-Lien.
Il bilancio provvisorio è di almeno 4 morti e oltre 200 feriti, ma i dispersi sono ancora numerosi: secondo alcune stime circa 150. Centocinquanta persone sono state messe in salvo. La scossa è stata avvertita anche nella capitale Taipei. Non è stato lanciato l’allarme tsunami.
Le immagini rilanciate sui social da Hua-Lien mostrano l’hotel Tongshuai pericolosamente inclinato, con il primo piano schiacciato dal resto della struttura. Una trentina di persone sarebbero rimaste intrappolate all’interno. Anche altri edifici nella città portuale risultano gravemente danneggiati, così come alcune infrastrutture. Secondo l’Usgs – l’istituto americano che tiene sotto controllo i movimenti tellurici del pianeta – l’epicentro della scossa, registrata alle 23.50 (in Italia non erano ancora le 17), è stato localizzato nell’Oceano Pacifico, 21 chilometri a nord-est da Hua-Lien.
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