Un nuovo fotomontaggio shock è stato segnalato dalla pagina dei Sentinelli di Milano che aveva precedentemente denunciato la fotocomposizione della Presidente della Camera Laura Boldrini sgozzata.
Si tratta di un altro fotomontaggio con protagonista la Presidente della Camera Laura Boldrini la cui testa, questa volta, è stretta da in una sorta di cesoia tenuta in mano da un personaggio dal volto insanguinato. L’immagine è stata inviata nel corso della notte ai Sentinelli di Milano, che avevano segnalato su Facebook il precedente post di minacce rivolte sempre alla candidata di LeU. “Giustizia per Pamela Mastropietro barbaramente uccisa e fatta a pezzi da una risorsa nigeriana amica della Boldrini“, recita il nuovo fotomontaggio shock pubblicato sui social.
L’immagine usata riguarda una locandina del film del 2010 Spit on your grave, del genere horror e rape and revenge, diretto da Steven R. Monroe. Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli di Milano, contatto dall’ANSA, ha spiegato di aver già provveduto a segnalare il post con nome e cognome di chi l’ha scritto alle autorità. Sulla pagina Facebook alcuni utenti hanno inoltre comunicato che la persona che ha postato il fotomontaggio in questione ha cancellato il suo profilo social. Altri utenti hanno segnalato che il mittente ha lo stesso cognome del 58enne che ha precedentemente postato l’immagine di Laura Boldrini sgozzata.
L’uomo, Gianfranco Corsi, ex barbiere di Mongrassano, in provincia di Cosenza, è già stato denunciato per minaccia aggravata contestatagli dalla procura per aver pubblicato sulla sua pagina Facebook un fotomontaggio che ritraeva la testa insanguinata del presidente della Camera. Secondo il procuratore Mario Spagnuolo, la precedente foto è stata condivisa da Corsi da un blog, di cui adesso si sta cercando di approfondire i contenuti. L’ex barbiere al momento si trova in stato di libertà e al Corriere della Sera, tramite un’intervista svolta dal giornalista Carlo Macrì, aveva chiesto pubblicamente scusa alla presidente Laura Boldrini affermando: “Mi pento di quello che ho pubblicato. Non succederà mai più in seguito“.
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