Al via il nuovo procedimento di appello contro Nicole Minetti ed Emilio Fede per il caso Ruby bis, dopo che nel 2015 la Corte di Cassazione annullò con rinvio le condanne a 4 anni e 3 mesi per il giornalista e a 3 anni per l’ex showgirl.
“Ora lei vive a New York e fa la dj tra gli Stati Uniti e Londra, non ha più alcuna ambizione politica”. Così uno dei suoi legali, l’avvocato Paolo Righi, ha descritto la nuova vita di Nicole Minetti, ex igienista dentale, ex soubrette ed ex consigliera lombarda del Pdl, per la quale oggi 5 febbraio a Milano è iniziato il processo d’appello bis per il caso Ruby bis con al centro l’accusa di favoreggiamento della prostituzione per le serate hard nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore che vede imputato anche l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede, anche lui non in aula stamani.
Il nuovo appello è cominciato a distanza di quasi 2 anni e mezzo da quando la Cassazione, nel settembre del 2015, decise di annullare con rinvio le condanne a 4 anni e 3 mesi per il giornalista e a 3 anni per l’ex showgirl. Nel primo processo d’appello sul caso Ruby bis era venuta meno l’accusa più grave, ossia quella di aver favorito la prostituzione dell’allora 17enne Ruby, e a carico dei due imputati era rimasta l’accusa di favoreggiamento della prostituzione delle giovani maggiorenni e, per il solo Fede, quella del tentativo di indurre alla prostituzione altre tre ragazze che, invece, avevano detto “no”.
La Cassazione, però, nel disporre di un appello bis, aveva parlato di un “vuoto motivazionale grave” della sentenza di secondo grado. “Con Fede – ha spiegato il legale Righi, che assiste Minetti assieme all’avvocato Pasquale Pantano – è rimasta l’unica imputata del caso Ruby e vuole che venga finalmente fatta giustizia in questo processo. In Italia torna solo per vedere la famiglia“. Il prossimo 5 marzo parleranno il sostituto pg di Milano Daniela Meliota, le parti civili e le difese.
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