FIGC, l’annuncio di Malagò: ecco chi è il Commissario Straordinario

La giunta esecutiva del Coni ha nominato il commissario straordinario della Figc dopo la mancata elezione del presidente federale: si tratta di Roberto Fabbricini, segretario generale del Coni, che sarà coadiuvato dai due subcommissari Alessandro Costacurta e Angelo Clarizia. A completare la squadra, su proposta del presidente del Coni Giovanni Malagò, ci saranno – pur senza un ruolo specifico – anche Massimo Proto (ordinario di diritto privato) e Alberto De Nigro (già presidente del collegio dei revisori dei conti del Coni). “Il mio primo atto ufficiale da commissario della Federcalcio sarà nominare Giovanni Malagò commissario della Lega di Serie A” ha dichiarato Roberto Fabbricini.

Roberto Fabbricini, segretario generale del Coni, è il commissario straordinario della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), nominato dalla giunta esecutiva del Coni dopo la mancata elezione del presidente federale. A supposto di Fabbricini, ci saranno i due subcommissari Alessandro Costacurta e Angelo Clarizia. Pur senza avere un ruolo specifico, a completare la squadra ecco anche – su proposta del presidente del Coni Giovanni Malagò – Massimo Proto (ordinario di diritto privato) e Alberto De Nigro (già presidente del collegio dei revisori dei conti del Coni.

In conferenza stampa, Giovanni Malagò ha dichiarato: “Abbiamo la coscienza a posto. Non sarebbe stato serio se io avessi cambiato i miei programmi, tra Olimpiadi imminenti, Cio e sponsor, per assumere questo incarico e rappresentare la giuste istanze del calcio. (Il commissariamento) durerà sei mesi e al momento non sappiamo se saranno sufficienti o dovremo prorogarli. (…) Dobbiamo evitare che quando si concluda questo commissariamento, si possa rischiare di far ritrovare Figc in situazioni analoghe a questa”.

Queste le parole di Fabbricini: “Il mio primo atto ufficiale da commissario della Federcalcio sarà quello di nominare Giovanni Malagò commissario della Lega di Serie A. Ci sono tanti argomenti sul tavolo, ho una grande squadra con cui lavorare per dare al calcio il ruolo che merita. Una cosa sola voglio precisare: quando ha cominciato a circolare il mio nome, ho sentito mormorii come se fossi una persona nuova di questo mondo, quasi un parvenue. Io non sono un carneade”.

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