L’Italia del calcio senza mondiale e senza presidente. Un tunnel senza fine quello imboccato dal mondo del pallone tricolore, perché dopo 70 giorni dalla caduta di Carlo Tavecchio – causa la mancata qualificazione al Mondiale di Russia 2018 – non c’è una pagina da voltare: l’assemblea elettiva che doveva restituire una guida alla Figc non ha scelto il nuovo presidente.
Quattro scrutini con tre candidati Gabriele Gravina, Cosimo Sibilia e Damiano Tommasi, tutti a vuoto: e ora quello che sembrava solo uno spauracchio è realtà. A via Allegri torna il commissario, come nel 2006 quando con Calciopoli i vertici di allora erano stati spazzati via. La palla ora passa al Coni, a Giovanni Malagò che aveva visto lungo, indicando da sempre questa come l’unica strada possibile vista la scarsa, per non dire nulla, unità di intenti mostrata dalle componenti del calcio made in Italy.
E l’atto politico per eccellenza, l’assemblea elettiva, ha restituito la foto di un calcio completamente disgregato in cui la convergenza non si è mai trovata. Nonostante gli ultimi disperati tentativi prima con il tentativo di accordo tra Gravina e i calciatori non andato a buon fine, e poi prima del ballottaggio, quando Sibilia ha offerto al rivale Gravina la presidenza pur di scongiurare il nulla di fatto. Riunioni che sono seguite a quelle della notte hanno animato i piani alti dell’Hotel di Fiumicino dove è andata in scena l’inutile maratona.
Con lo scontro finale tra Sibilia e Gravina. “È una sconfitta del sistema, è giusto che qualcuno dall’esterno ci metta mano – le parole di Damiano Tommasi – Avevamo bisogno di un cambiamento e ritenevamo che nessuno dei due candidati lo rappresentasse sul serio”. Con Claudio Lotito agitato nei corridoi con la testa già a un’altra corsa elettorale, quella delle politiche del 4 marzo (mentre il leader leghista Salvini, forse per un lapsus, definisce “la Lega Calcio commissariata una vergogna, una scelta politica, una lotta di potere”), e Tavecchio andato via sorridente (ha ricevuto una ovazione in apertura di assemblea dopo aver fatto il replay della sfogo post dimissioni rivendicando tutto il bene fatto al calcio sotto la sua gestione), si è chiusa un’altra pagina poco edificante del pallone di casa.
Photo credits: Twitter, Facebook
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