Una nuova ipotesi shock si fa largo sulla morte delle tre donne brutalmente uccise. Gianna Del Gaudio, Daniela Roveri e Marilena Negri sono state sgozzate dallo stesso uomo incappucciato?
Si sono accesi nuovamente i riflettori su due importanti casi di cronaca nera ancora irrisolti riguardanti rispettivamente l’omicidio della professoressa di Seriate Gianna Del Gaudio, uccisa la notte tra il 26 e il 27 agosto del 2016, e il delitto della manager d’azienda Daniela Roveri, uccisa il 20 dicembre del 2016. Entrambe sono state sgozzate in modalità simili ed ognuna è stata uccisa nel momento in cui si sentiva più al sicuro e cioè in casa: Gianna è stata aggredita nella sua villetta, mentre Daniela nell’androne del palazzo a Colognola nel quale viveva con la madre. Nei mesi precedenti la trasmissione Quarto Grado ha messo in luce come le due tracce del Dna rivenute sul corpo delle vittime condividono le stesse porzioni di cromosoma Y, cioè la parte di Dna maschile che determina la linea paterna. Ciò vuole dire che le due donne o sono state uccise dalla stessa persona oppure sono state assassinate da uomini imparentati tra di loro, magari anche alla lontana. Questa volta però il marito di Gianna Del Gaudio, indagato per l’omicidio della moglie, ha segnalato a Pomeriggio Cinque il fermo immagine di un uomo incappucciato, immortalato dalle immagini di videosorveglianza nei momenti precedenti e successivi ad un altro delitto, quello di Marilena Negri, la 67enne uccisa il 23 novembre scorso nel parco di Villa Litta, a Milano, mentre passeggiava il cane.
Le immagini del presunto assassino della donna sono state diffuse, nelle precedenti settimane, dagli inquirenti stessi. Secondo Antonio Tizzani, marito di Gianna Del Gaudio, l’uomo incappucciato potrebbe avere a che fare anche con l’omicidio della moglie e con quello di Daniela Roveri. A suo avviso, Marilena Negri, potrebbe essere la terza vittima dell’assassino che ha ucciso nel 2016 le altre due donne. Anche quest’ultima è stata aggredita di spalle e sgozzata con una coltellata violenta che le ha reciso la carotide. Esattamente come Gianna e Daniela.
Torna quindi a farsi largo l’ipotesi di uno spietato serial killer che uccide le sue vittime, esclusivamente donne, sgozzandole. La Procura di Bergamo, che aveva trattato l’omicidio di Daniela Roveri e Gianna Del Gaudio separatamente, aveva chiesto ai Ris dei Carabinieri, nei mesi precedenti il delitto di Marilena Negri, di svolgere delle analisi specifiche sulle tracce genetiche dei due delitti. Al momento gli inquirenti non hanno ancora risposte certe in merito.
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