Giugiaro torna e ‘provoca’ al Salone di Ginevra: ecco la sua nuova berlina

Giorgetto Giugiaro, dopo l’addio a ItalDesign, torna al prossimo Salone di Ginevra, in programma dall’8 al 18 marzo 2018. Il grande designer, in occasione dei suoi 80 anni, presenterà una nuova berlina. Tutte le anticipazioni…

Il grande ritorno di Giorgetto Giugiaro è previsto al Salone di Ginevra, in programma dall’8 al 18 marzo 2018: il designer italiano, dopo l’addio a ItalDesign, torna con il suo atelier GFG Style in tandem col figlio Fabrizio per presentare in occasione dei suoi 80 anni una nuova berlina hi-tech ancora senza nome e con tante caratteristiche ancora tutte da scoprire, di cui si conosce solo la linea.

Nel corso di un’intervista al ‘Corriere della Sera’, Giorgetto Giugiaro ha dichiarato: “La nuova macchina ricorda la Brivido del 2012? Quella, però, non c’entra niente perché là c’era molto più edonismo e una meccanica tradizionale, mentre qui il segreto, che non dico a nessuno fino a quando non la vedete, è la funzione. Abbinata a una filosofia di trazione che dire etica è poco”. E ancora: “Cerco una buona giustificazione alla bellezza. Qui il tema è l’accessibilità. Applicato a una vettura di lusso, per signori un po’ come me che oggi ancora guidano, ma sono destinati ad essere ‘guidati’, presto, da qualcun altro”. Poi, l”attacco’ alla nuova ‘moda’ dei Suv: “Oggi la provocazione sarà tornare alla berlina in un’epoca in cui il 4×4 detta legge, lo sviluppo verticale di Suv, Mpv, crossover è il presunto sinonimo di status. Mi sono un po’ annoiato, anche perché questo genere di automobili non è sempre utile, né particolarmente ecologico. Torniamo all’eleganza senza tempo delle berline, con l’aggiunta di soluzioni tecnologiche che non finiscono di sorprendere”.

La berlina del 2018 di Giugiaro è stata sviluppata assieme a Envision Energy, ‘colosso’ cinese che controlla il mercato planetario delle turbine a vento e che ha tra i principi fondativi anche la ricerca per la mobilità sostenibile. L’azienda mette filantropicamente a disposizione le proprie scoperte attraverso il sistema dell’open-source.

Photo credits: Twitter

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