Nelle ultime settimane si sono registrati a Napoli numerosi episodi di violenza contro minorenni. L’ultima aggressione davanti alla stazione del metro domenica 14 gennaio. Per questo motivo martedì 16 in Prefettura ci sarà un vertice alla presenza del ministro dell’Interno, Marco Minniti.
PESTAGGIO DAVANTI ALLA METRO
Parteciperanno anche i vertici nazionali delle Forze dell’ordine, il Procuratore Distrettuale della Repubblica di Napoli e i vertici della magistratura minorile. L’ultimo episodio di violenza è cominciato con gli insulti e terminato con un pugno in faccia a un 16enne che ha riportato la frattura del setto nasale. È accaduto attorno alle 21.30 di domenica, davanti alla stazione della metropolitana “Policlinico”.
AGGREDITO DA RAGAZZI CHE NON CONOSCE
La vittima ha riferito di essere stata avvicinata da un gruppo di ragazzi, di età compresa tra i 16 e i 18 anni, che non conosceva. Prima hanno iniziato ad insultarlo, poi lo hanno colpito al volto con un pugno rompendogli il naso. Il minorenne è andato a casa e poi con i genitori si è recato all’ospedale Vecchio Pellegrini dove gli è stata refertata una prognosi di 30 giorni. Il ragazzo ha rifiutato il ricovero. La Polizia di Stato, che non è intervenuta sul posto ma è stata allertata in ospedale, sta accertando i fatti.
IN 10 ARMATI DI UNA CATENA
La sera prima, sabato 13 gennaio, un’altra un’aggressione ai danni di due studenti nel napoletano da parte di una baby gang a Pomigliano D’Arco. In 10, armati di catena per rubare uno smartphone hanno picchiato due studenti di 14 e 15 anni. Le vittime hanno identificato due dei presunti aggressori, un 15enne e un 13enne. Proseguono intanto le indagini sul pestaggio del 15enne a Chiaiano mentre la madre del 17enne ferito alla gola lo scorso 18 dicembre a Napoli lancia un movimento civico “di madri ferite” e lancia un appello a quelle degli aggressori per aiutare i ragazzi.
ARTURO, 17 ANNI, TORNA A SCUOLA
Oggi, intanto, è tornato a scuola Arturo, il 17enne accoltellato una settimana prima di Natale. “Bentornato Arturo”, recitava un grande striscione che i suoi amici hanno affisso all’ingresso. Sorridente, il ragazzo è stato accompagnato dalla mamma, Maria Luisa Iavarone, che dal giorno dell’aggressione, non ha smesso un attimo di chiedere giustizia e il coinvolgimento di tutti per fermare la violenza di cui è stato vittima. “So – ha detto Arturo – che ci sono stati anche altri ragazzi, penso di essere solo uno di una lunga serie e purtroppo ce ne saranno altri ancora. A quelli che vengono aggrediti – afferma – dico ‘appena potete cercate di buttarvi tutto alle spalle, dimenticate’. I miei compagni mi hanno invitato a resistere, sapevano che il peggio era passato”.
Photo credits: Twitter, Facebook
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