La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta sulla vendita del Milan ipotizzando che i conti siano stati gonfiati per riciclaggio. Il sospetto degli inquirenti è che Berlusconi possa aver fatto rientrare in Italia cifre cospicue vendendo il club sovrapprezzo a Yonghong Li.
AGGIORNAMENTO ORE 20:21 – Una serie di repliche sono arrivate dopo lo scoop della Stampa. La più importante è quella del procuratore capo della Repubblica di Milano, Francesco Greco: “Allo stato non esistono procedimenti penali sulla compravendita dell’ A.C. Milan”. Greco spiega che sulla vendita del Milan, passato nell’aprile 2017 da Silvio Berlusconi all’imprenditore cinese Yonghong Li, “al momento non esiste alcun fascicolo”. Indignata Marina Berlusconi. Ma la Direzione della Stampa conferma tutto: “Abbiamo svolto opportuni controlli circa l’esistenza di un’indagine sull’operazione, di cui siamo venuti a conoscenza da due fonti distinte, e pertanto confermiamo quanto scritto”.
Lo scrive il quotidiano La Stampa, sottolineando come questa tegola giudiziaria rischi di ripercuotersi sulla campagna elettorale di Silvio Berlusconi che nell’aprile scorso, dopo 31 anni, aveva ceduto il club rossonero per 740 milioni all’imprenditore cinese Yonghong Li. I pm milanesi sospettano che si sia trattato di una vendita gonfiata con una cifra fuori mercato pagata attraverso canali internazionali. Di qui l’avvio di una serie di verifiche per accertare la reale provenienza del denaro e se non si sia trattato di un modo per schermare il rientro in Italia di una sostanziosa cifra.
DA DOVE VENGONO I SOLDI?
Tra le varie ipotesi, l’inchiesta comporta anche verifiche sul reato di riciclaggio. Ecco cosa scrive La Stampa: “Per sgombrare il campo da equivoci e voci che si rincorrevano, l’estate scorsa era stato l’avvocato storico dell’ex Cavaliere, Niccolò Ghedini, a consegnare in procura i documenti per attestare la regolare provenienza del denaro cinese. Alla base dell’apertura dell’inchiesta avvenuta poche settimane fa, ci sarebbero nuovi documenti che dimostrerebbero esattamente il contrario. Da dove sia partita la svolta, al momento non è ancora chiaro. Una traccia, si deduce, che risalirebbe ai reali flussi di denaro partiti da Hong Kong. Di certo, ci sono elementi nuovi che smentirebbero la regolarità di una bella fetta dell’operazione”.
PERCHE’ CEDERE IL MILAN AI CINESI?
Come scrive il sito web dell’agenzia di stampa Agi, sono molte le questioni irrisolte che gettano un’ombra sul club rossonero. Da dove venivano i soldi delle prime caparre versate per l’acquisto? E di chi erano quei denari, visto che la cordata di investitori di cui Yonghong Li si diceva fosse a capo non è mai esistita? Perché il Milan di Berlusconi fu ceduto a un misterioso uomo d’affari noto in Cina per le sue truffe? Adesso a fare chiarezza ci prova la magistratura.
Photo credits: Twitter
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