Con l’oscurità, la sera di domenica 7 gennaio, un vasto incendio è divampato in mezzo ai rifiuti in Liguria, nei capannoni Fg Riciclaggi di Cairo Montenotte (Savona). Quattro i comuni in cui è stata decretata la chiusura delle scuole, oggi 8 gennaio. E si tema il disastro ambientale. In tutta Italia è allarme: da Roma alla Lombardia il regolare smaltimento della spazzatura sembra andato fuori controllo, fra ritardi, mancanza di impianti adeguati e l’azione del crimine organizzato.
IL PRECEDENTE NEL PAVESE
A pochi giorni dallo spaventoso rogo di rifiuti in un capannone abbandonato nel Pavese, a Corteolona e Genzone, che ha determinato l’allarme per una nube tossica e l’innalzamento dei livelli di diossina, è ora la volta della Liguria. Nella serata di domenica 7 gennaio, attorno alle 21, sono stati avvolti dalle fiamme alcuni capannoni dell’azienda Fg Riciclaggi di Cairo Montenotte (Savona). La ditta opera nel settore del riciclo rifiuti (in lato il video tratto da Twitter di @nathaliespataro).
FUMO NERO E FIAMME ALTISSIME
Secondo le prime informazioni a bruciare sarebbero stati due capannoni adibiti allo stoccaggio di materiale legnoso, di plastica e di pneumatici. Il timore tra gli abitanti è quello del disastro ambientale, a causa della densa colonna di fumo nero e del forte tanfo che si alza dai depositi. L’incendio nella notte sarebbe stato circoscritto ma al mattino di lunedì 8 gennaio nei piazzali tra i capannoni stavano ancora bruciando alcuni imballaggi e le fiamme erano ancora alte. Lo ha fatto sapere il sindaco di Cairo Montenotte Paolo Lambertini, in attesa di parlare con i tecnici dell’Arpal che stanno monitorando la situazione.
I BAMBINI SONO IN PERICOLO
E i sindaci dei Comuni della zona hanno invitato ad adottare una serie di precauzioni in via cautelativa. Le scuole resteranno chiuse oggi a Cosseria, Bragno, Ferrania e San Giuseppe di Cairo. Hanno poi raccomandato di evitare di esporre i bambini a fumi e polveri che potrebbero rivelarsi nocivi, anche se al momento non si ha alcuna certezza sulla loro potenziale tossicità, sulla quale si attende il responso dell’Arpal. Il sistema antincendio dei depositi ha comunque permesso di limitare i danni. Lo scorso febbraio, in seguito ad un incendio simile a Cisano Sul Neva (Savona), i primi cittadini della zona avevano emesso ordinanze imponendo ai residenti per alcuni giorni di tenere chiuse le finestre.
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Photo credits: Twitter; video credits: Twitter / @nathaliespataro