È ancora avvolta nel mistero la morte di Sofiya Melnyk, la 43enne ucraina rinvenuta priva di vita la mattina della vigilia di Natale. Dai primi accertamenti sul corpo della donna si è potuto constatare che Sofiya ha provato a difendersi dal suo aggressore. Dall’autopsia di Pascal non è presente alcun graffio o abrasione.
Le indagini sulla morte di Sofiya Melnyk proseguono senza sosta e presto potrebbe esserci una svolta. Stando alle prime analisi sul corpo della donna ucraina, rinvenuto la mattina della vigilia di Natale, la bella 43enne potrebbe in qualche modo aver lottato contro il suo assassino, nel vano tentativo di difendersi. Ciò che si ipotizza è che l’omicidio della donna potrebbe non essere stato premeditato, ma che sia giunto al culmine di un litigio, magari dopo che la donna aveva manifestato la sua volontà di lasciare la casa in cui viveva per cambiare vita ed iniziare una relazione stabile con l’amante medico. Al momento questa è solo una delle tante ipotesi sul caso, in quanto bisognerà attendere i risultati dell’autopsia sul corpo della donna.
Importanti sono anche i dati delle celle telefoniche. La persona che ha gettato il corpo di Sofiya nel dirupo del Monte Grappa, nel quale è stata ritrovata, potrebbe essere stata agganciata con le celle del luogo e quindi potrebbe essere rintracciata, sempre che si tratti di un numero noto alle forze dell’ordine, magari appartenente ad uno dei tre uomini della sua vita.
La vita in diretta è intervenuta sul caso, ripercorrendo i dubbi e le perplessità in merito alla morte di Sofiya e al giallo di Cornuda; è possibile che Pascal, suo convivente, avesse scoperto la doppia/tripla vita della donna ed abbiano litigato? È possibile che l’efferato delitto sia avvenuto dopo una brutta discussione? Pascal ormai non può più rispondere e molti indizi sembrano portare proprio a lui, anche se l’uomo, prima di suicidarsi il 26 novembre, non ha confessato di aver ucciso Sofiya. Nel corso della puntata del programma di Rai 1, è però emerso come dai risultati dell’autopsia sul corpo di Pascal non siano presenti segni di lotta, né graffi né segni di botte. Un altro dilemma è sul luogo in cui è stato compiuto il delitto: non si esclude, infatti, l’ipotesi che Sofiya fosse nella sua macchina con qualcuno e che sia morta alla fine di un litigio. Ma chi c’era in macchina con lei? Pare che il cappotto della donna sia stato ritrovato nella sua macchina. Al momento del ritrovamento Sofiya indossava solo dei pantaloni e un maglione.Gli inquirenti non escludono alcuna pista.
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