Ultima udienza dell’anno al mercoledì, oggi 27 dicembre, per papa Francesco in Vaticano. Il pontefice attacca il “Natale senza Gesù”: “Assistiamo a una specie di snaturamento del Natale, in nome di un falso rispetto di chi non è cristiano. Questo falso rispetto spesso nasconde la volontà di emarginare la fede, perciò si elimina dalla festa ogni riferimento alla nascita di Gesù”.
“Ma in realtà questo avvenimento è l’unico vero Natale! – ha sottolineato con forza il Papa, secondo quanto riporta il sito web del Corriere della Sera -. Senza Gesù non c’è Natale. E se al centro c’è Lui, allora anche tutto il contorno, cioè le luci, i suoni, le varie tradizioni locali, compresi i cibi caratteristici, tutto concorre a creare l’atmosfera della festa. Se togliamo Lui, la luce si spegne e tutto diventa finto, apparente”.
COSA SIGNIFICA IL NATALE
Francesco ha poi spiegato il significato religioso del Natale: “Il Figlio di Dio si presenta anche oggi a noi come il dono di Dio per l’umanità che è immersa nella notte e nel torpore del sonno. E ancora oggi assistiamo al fatto che spesso l’umanità preferisce il buio, perché sa che la luce svelerebbe tutte quelle azioni e quei pensieri che farebbero arrossire o rimordere la coscienza. Così, si preferisce rimanere nel buio e non sconvolgere le proprie abitudini sbagliate”. “Quanta gente nella vita non ha mai sperimentato una carezza, un gesto d’amore, una tenerezza! Gesù è il dono di Dio per noi e, se lo accogliamo, anche noi possiamo diventarlo per gli altri, prima di tutto per coloro che non hanno mai sperimentato attenzione e tenerezza. Così Gesù viene a nascere ancora nella vita di ciascuno di noi e, attraverso di noi, continua ad essere dono di salvezza per i piccoli e gli esclusi“.
“GESU’ VIENE PER GLI ULTIMI, I DISPREZZATI“
“Sono i malvisti e i disprezzati i primi destinatari dell’annuncio della salvezza. Dio coinvolge coloro che, confinati ai margini della società, sono i primi destinatari del suo dono, cioè la salvezza portata da Gesù. Con i piccoli e i disprezzati Gesù stabilisce un’amicizia che continua nel tempo e che nutre la speranza per un futuro migliore. A queste persone, rappresentate dai pastori di Betlemme, “apparve una grande luce”, che li condusse dritti a Gesù. Con loro, in ogni tempo, Dio vuole costruire un mondo nuovo, un mondo in cui non ci sono più persone rifiutate, maltrattate e indigenti”.
IL SALUTO AI CIRCENSI
Al termine dell’udienza generale un gruppo di circensi si è esibito in Aula Paolo VI davanti al Papa. “Saluto gli artisti e gli operatori del Golden Circus di Liana Orfei – ha detto il Papa – e li ringrazio per la loro gradita esibizione. L’arte circense come la bellezza sempre ci avvicina a Dio, e voi con il vostro lavoro e la vostra arte avvicinate la gente a Dio. Grazie per quello che fate”, ha detto Papa Francesco.
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