Le conversazioni tra Gabriele Defilippi, condannato a 30 anni per l’omicidio di Gloria Rosboch, e la mamma Caterina Abbatista, accusata di omicidio e truffa in concorso, entreranno a far parte del processo della donna e saranno trasmesse alla Procura di Ivrea dopo l’esame dell’Fbi.
Il giudice della California ha ordinato a Facebook e a Google di fornire alle autorità italiane le conversazioni avvenute via e-mail e sui social tra Gabriele Defilippi, condannato al massimo della pena concessa con il rito abbreviato (pari a 30 anni di reclusione) per l’omicidio della professoressa Gloria Rosboch, e la madre Caterina Abbattista, anche lei accusata dell’omicidio e truffa in concorso. Prima della consegna del materiale alla Procura di Ivrea, esso dovrà essere valutato dagli esperti dell’Fbi per escludere che la consegna possa rappresentare un pericolo per la sicurezza nazionale.
A dare la notizia della consegna delle conversazioni è stato il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, a margine del processo nei confronti di Caterina Abbattista, ripreso nella mattinata del 22 dicembre 2017 nell’aula del palazzo di giustizia di Ivrea. L’imputata non si è presentata in Tribunale. La Procura, tramite rogatoria internazionale, chiese in passato la consegna dei messaggi a Facebook e Google, che ne hanno copia nei loro archivi. I due imputati, Gabriele Defilippi e Caterina Abbattista, avevano cancellato tutte le conversazioni sui rispettivi computer, eliminando qualsiasi traccia.
Il pm Giuseppe Ferrando ha inoltre chiesto l’acquisizione di alcuni filmati intervista trasmessi da Pomeriggio Cinque, il noto programma condotto da Barbara D’Urso, in quanto considerati importanti ai fini dell’accusa di omicidio e truffa in concorso ai danni della povera professoressa Gloria Rosboch, uccisa il 13 gennaio del 2016, da Gabriele Defilippi, autore materiale del delitto, insieme all’amico e amante Roberto Obert. Alla richiesta del pm si è opposto il legale di Caterina Abbattista, Giampaolo Zancan: “Fermissima opposizione a dei documenti – registrazioni televisive che non possono entrare in un processo”. L’avvocato dell’imputata ha inoltre aggiunto: “Si tenta di snaturare il principio del contraddittorio attraverso una enorme mole documentale, come le riprese televisive che non c’erano nel fascicolo. Ma è soltanto un esempio. Giusto chiedere un congruo rinvio, perché ci sono documenti che dovremo esaminare”. In aula è stata ascoltata la mamma di Gloria Rosboch, che ha dichiarato: “Gloria aveva sempre parlato con la mamma di Gabriele, e lei le diceva sempre che non sapeva mai dove fosse il ragazzo. Che era via, che sperava sempre di vederlo… però le parole erano quelle. Quando Gloria andava giù a Casellamonte a casa sua, per incontrare la madre di Gabriele, lei le diceva sempre che non sapeva dove fosse suo figlio” ha detto la madre della vittima, rivelando che la figlia aveva incontrato più volte la signora Abbattista prima del delitto, evidentemente per chiedere notizie sul suo ex allievo. Ed è proprio alla domanda esplicita del giudice su questi incontri tra la professoressa Rosboch e la signora Abbattista che l’anziana madre di Gloria ha risposto: “Sì, Gloria più volte ha incontrato la mamma a casa sua, a Castellamonte”. Il processo nei confronti dell’imputata continuerà nel 2018.
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