Apertura senza precedenti dal parte del candidato premier del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, sul tema alleanze, sempre avversato dai grillini. “Se alle elezioni dovessimo ottenere il 40% potremmo governare da soli – ha detto ai microfoni di Circo Massimo, Radio Capital -, se non dovessimo farcela la sera delle elezioni faremo un appello pubblico alle altre forze politiche che sono entrate in Parlamento presentando il nostro programma e la nostra squadra. E governeremo con chi ci sta”.
IL DI MAIO PENSIERO
“Un Gentiloni bis è uno schema che mi terrorizza – ha spiegato Di Maio -. So perché Berlusconi dice che deve restare Gentiloni, perché loro si sentono tutti garantiti, soprattutto in questo momento di scandalo sulle banche. A Capo della commissione banche ci hanno messo Casini e Brunetta, due uomini sostanzialmente vicini a Berlusconi e al centrosinistra. Finché gli italiani decideranno di votare per loro ci ritroveremo sempre questo mondo unico di vecchi partiti che prova a proteggersi. Meno voti prenderemo più ci sarà instabilità e si tornerà a votare, più voti prenderemo noi più ci sarà la possibilità di fare un governo”.
IL MEA CULPA DI RENZI
“Da maggio a oggi il Pd ha perso quasi sette punti”, ed “è evidente che il mio consenso personale non è più quello del 2014“, ha ammesso dal canto suo il segretario Pd Matteo Renzi in un’intervista in apertura del Corriere della Sera di oggi, ma “il miracolo di questi anni è stato reso possibile dal Pd”: “siamo una squadra forte”. Non si pente, dice, della Commissione Banche: “la rifarei domattina”. E attacca: è “demagogia” indicare ai cittadini “un capro espiatorio”. La Boschi? “La mia opinione è che si debba candidare”.
L’ATTACCO DI MARIA ELENA BOSCHI
Intanto Maria Elena Boschi in un’intervista al Messaggero si dice disponibile a una eventuale audizione in commissione Banche e torna ad attaccare il presidente della Consob, Giuseppe Vegas. “Vogliono far credere che il problema delle banche sia io. Ma è una strumentalizzazione tanto meschina quanto evidente. Sono un volto facile da colpire. Ma dopo due anni di ricerca ossessiva nessuno ha potuto smentire ciò che dissi in Parlamento sulle banche. E nessuno parla più di pressioni o favoritismi”, afferma la sottosegretaria. La richiesta di audizione in Commissione banche da parte delle opposizioni? “Deciderà il presidente della Commissione. Se riaprono le audizioni, io sono a disposizione”, risponde. E replica a chi, come il ministro Orlando, consiglia di ragionare sulla sua candidatura: “Sarà il Pd a decidere se e dove candidarmi”.
“HO MOLTI SMS CHE CONSERVO…”
Il governo a guida Pd – torna a dire la sottosegretaria – ha penalizzato la mia famiglia, non l’ha aiutata”. Parlando dell’audizione del presidente della Consob, Boschi afferma: “I ricordi di Vegas mi sono sembrati stranamente selettivi“. E aggiunge: “Non cancello spesso gli sms. Ne ho quindi molti in memoria, anche con altri esponenti del mondo del credito e del giornalismo. Non solo quelli con Vegas. Dal momento che mi sembrò insolita la richiesta di vederci a casa sua alle 8 del mattino, chiesi che l’incontro si svolgesse al ministero o in Consob. Non sta a me dire perché Vegas lo propose, certo io non accettai. Quanto alla serietà istituzionale di Vegas ricordo che già indicato come capo dell’Autorità di vigilanza partecipò al voto di fiducia al governo Berlusconi. E non aggiungo altro“.
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