Compromessi con il fascismo ed esiliati da 70 anni, il re d’Italia Vittorio Emanuele III di Savoia e la consorte regina Elena riposeranno l’uno accanto all’altra nel Santuario di Vicoforte in Piemonte. Dopo l’arrivo in Italia in gran segreto, venerdì 15 dicembre, della salma della regina da Montpellier (Francia), le spoglie del sovrano hanno lasciato nella notte Alessandria d’Egitto: giungeranno alle 11 in Italia. Irritazione dal Quirinale per la diffusione della notizia. E per la richiesta di parte della famiglia Savoia, che si è spaccata al suo interno, che le salme non rientrino in Piemonte ma siano sepolte al Pantheon di Roma, fra i grandi della Patria.
Ma una parte della famiglia reale non è d’accordo e, a quanto sembra, è intenzionata a dare battaglia. Gian Nicolino Narducci, segretario di Serge di Jugoslavia, ha incontrato il rettore della basilica, don Meo Bessone, e nel corso di un colloquio che alcune fonti hanno definito “concitato” ha fatto presente che “tutto si può ancora bloccare”. “Mio nonno – osserva Emanuele Filiberto ai microfoni di Tgcom24 riferendosi a Umberto II, ultimo re d’Italia – diceva che le salme resteranno in esilio finché non torneranno al Pantheon a Roma. Dal 2002, quando è stata abrogata la norma transitoria della Costituzione sull’esilio, non c’erano più problemi nel riportarle in Italia. Ma abbiamo sempre aspettato. Ed è da sempre che vogliamo siano collocate al Pantheon”.
Emanuele Filiberto si è detto “felice” per il rientro della bisnonna in Italia – ringraziando il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per averlo reso possibile – ma anche “sorpreso” per la segretezza dell’operazione: “Io l’ho appreso dalla stampa e dalle agenzie. Non capisco questa specie di ‘vergogna’ di riportare in Italia questa amata regina. Lo trovo strano”.
Del rientro delle salme del re e della regina si è iniziato a parlare nel 2011, anno a cui risale la richiesta dei famigliari di Casa Savoia. Istanza poi reiterata nel 2013 con la dichiarata disponibilità del vescovo di Mondovì, monsignor Luciano Pacomio. Il tutto cadrebbe nel settantesimo anniversario della morte di Vittorio Emanuele III (28 dicembre 1947) e, come ha voluto sottolineare la principessa Maria Gabriella, “nel centenario della Grande Guerra” con l’auspicio che l’iniziativa “concorra alla composizione della memoria nazionale”. Nel tardo pomeriggio di ieri, dopo mesi di preparativi avvolti dalla massima segretezza, si è compiuto il primo passo con l’arrivo, dal cimitero di Montpellier, della regina Elena.
La collocazione è stata accompagnata “in un contesto di riserbo e sobrietà” dalla preghiera, a cura di don Bessone, prevista per il Rito delle esequie. La cappella di San Bernardo è conosciuta anche come mausoleo del duca Carlo Emanuele I, che vi è sepolto, e che sostenne l’inizio della costruzione del santuario nel Monregalese tra il 1596 e i primi anni del ‘600. Ora si attende la traslazione del re. Poi – spiegano a Vicoforte – si “predisporrà quanto opportuno per la visita di chi vorrà sostare in ricordo o in preghiera”.
Photo credits: Twitter, Facebook
Nel mondo della mobilità, le esigenze dei consumatori sono in continua evoluzione, spingendo il settore…
Dalla valutazione dello stile dell’arredo alla ricerca di effetti cromatici e materici particolari, gli elementi…
L'esplosione di Jannik Sinner sta creando anche un po' di rimpianti negli occhi di chi…
Anche il Natale può essere mezzo per lo sviluppo della cultura, lo confermano eventi come…
Lewis Hamilton ha dimostrato di vivere un momento non semplice, il pilota di F1 si…
Non è un gran momento per il Milan e per Stefano Pioli, dopo il ko…