Una bottiglia molotov è stata lanciata nella serata di ieri 15 dicembre davanti al commissariato Prati, nel centro di Roma. A tirarla una persona, con il volto coperto da casco, a bordo di uno scooter.
L’uomo, secondo una prima ricostruzione dei fatti riportata dal sito web dell’agenzia Ansa, arrivava in via Ruffini; dapprima ha rallentato e, dopo aver tirato la bottiglia incendiaria, è scappato. Centrato in pieno un vecchio furgone della polizia parcheggiato nell’area di sosta davanti al commissariato che è rimasto danneggiato nella parte anteriore.
Sulla vicenda sono in corso indagini dei poliziotti del commissariato Prati e della Digos per risalire al responsabile. Al vaglio le registrazioni delle telecamere. Al momento non si esclude nessuna ipotesi: dal gesto anarchico a un episodio legato ad ambienti della tifoseria.
Il commissariato Prati, infatti, ha un ruolo centrale nell’organizzazione della sicurezza dello stadio Olimpico. L’episodio avviene a pochi giorni di distanza dall’esplosione di un ordigno rudimentale davanti alla stazione dei carabinieri a Roma San Giovanni, in via Britannia.
Lo scorso 7 dicembre, infatti, una bomba artigianale era scoppiata alle 5.30 del mattino senza provocare feriti ma scatenando il panico. Gli investigatori seguono la pista dell’attentato degli anarchici. Anche se adesso, alla luce della molotov contro il commissariato di Prati, quell’episodio di 9 giorni fa potrebbe assumere una chiave di lettura più complessa.
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