Cresce giorno dopo giorno lo scontro tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Al centro dell’ultimo duello la legge Molteni, la norma sul divieto di sconto di pena per i reati gravi promossa dalla Lega ma fermata da Forza Italia. Una divergenza che può far saltare il banco nell’alleanza del Centrodestra. Anche perché, sottolinea il segretario della Lega: “
Lo dimostrano le parole molto dure del leader della Lega in un’intervista a Repubblica, venerdì 15 dicembre: “Silvio? No, non mi ha chiamato. Lo sentirò, magari ci faremo gli auguri di Natale. Ma oltre a questo non andiamo“. Il Cav, riferendosi alle recenti accuse del leghista sul caso Molteni, aveva definito quelli di Salvini dei “capricci“. Secca la replica. “Vada a parlare di capricci ai parenti delle vittime di reati violenti”.
La polemica arriva dopo che la temperatura dello scontro fra i due leader era già salita a seguito dell’apertura da parte di Berlusconi alla possibilità – tutt’altro che remota – che l’attuale premier Gentiloni continui a poter governare qualora “non esca dalle urne nel 2018 un vincitore chiaro”.
Come se non bastasse il capo di Forza Italia aveva aperto a una lista centrista. Ed è qui anche che Salvini, nell’intervista a Repubblica, cannoneggia: “Al centro – rimarca – stiamo imbarcando reduci e riciclati. Ma quale visione comune possiamo avere con questa gente? Se non diciamo subito dei no, e senza un programma chiaro e condiviso, io non firmo alcun patto“. Un patto di coalizione che, rimarca in un successivo passaggio dell’intervista, “non c’è. E intanto Berlusconi continua a parlare di ministri, di quote. Cose che non mi interessano”.
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