“Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano i bambini. Non mi importa dei bambini si sentano male. Io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti…”. È l’intercettazione sconvolgente che compare in un’inchiesta sul traffico di rifiuti in Toscana, in un passaggio in cui si allude a una discarica vicino a una scuola. Sei gli arresti. Due le aziende sequestrate.
“TRUFFA AGGRAVATA PER 4 MILIONI DI EURO”
La notizia, e il video-audio che vi proponiamo, sono riportate dal sito Firenze.repubblica.it, in un articolo a firma di Massimo Mugnaini. Sei persone sono state arrestate dai carabinieri forestali, in esecuzione di una misura di custodia cautelare ai domiciliari disposta dal gip su richiesta della Dda fiorentina, nell’ambito di un’inchiesta per traffico illecito di rifiuti. I reati contestati sono traffico di rifiuti, associazione per delinquere e truffa aggravata ai danni della Regione Toscana, quantificata in circa 4 milioni di euro.
PERQUISIZIONI E SEQUESTRI
I militari hanno perquisito abitazioni, sedi legali e discariche di persone fisiche e società operanti nel settore dei rifiuti, procedendo al sequestro di documenti e materiale informatico. Nell’operazione sono stati coinvolti circa 150 carabinieri del comando per la tutela forestale in servizio in Toscana e nella province di Chieti, Cuneo, Bologna e La Spezia. Secondo le indagini condotte dalla Dda di Firenze e dai carabinieri forestali sono stati smaltiti abusivamente oltre 200 mila tonnellate di rifiuti provenienti da varie regioni, tra cui speciali e pericolosi, certificati falsamente come non pericolosi da un gruppetto di aziende truffaldine e poi spediti in discarica.
L’ACCUSA: “FALSO SMALTIMENTO PER FARE PROFITTI”
Due le aziende sequestrate, scrive Firenze.repubblica.it: la Lonzi Metalli srl e la Rari srl, entrambe di Livorno. Secondo l’accusa, nei loro impianti i rifiuti non venivano smaltiti ma piuttosto tritati o miscelati. E a volte neppure questo. Lo scopo di tutto: massimizzare i profitti grazie al falso smaltimento, pagando una eco tassa regionale assai più bassa di quella dovuta. Tanto che la Regione ci avrebbe rimesso quasi 4 milioni e mezzo di euro nel 2015-16, a fronte di un guadagno stimato in oltre 26 milioni per le aziende.
NEL MIRINO DUE DISCARICHE PUBBLICHE
Due le discariche in Toscana finite nel mirino degli inquirenti: la Rea di Rosignano Marittimo e la Rimateria di Piombino, entrambe a partecipazione pubblica. Non sono state sequestrate ma alcuni dipendenti della Rea sono stati raggiunti da misure interdittive. Le indagini dell’ex sostituto della Dda Ettore Squillace Greco sono ancora in corso: una cinquantina gli indagati.
Photo credits: Twitter, Facebook; video credits: Rep Tv