Con gli occhi gonfi di lacrime, non solo la madre e la fidanzata di Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, ma anche la pm Tiziana Siciliano e il pubblico presente, hanno guardato mercoledì 13 dicembre le immagini del filmato de Le Iene, nel quale si vede l’agonia della sua condizione di cieco e tetraplegico e anche una sua crisi respiratoria. “Andrò via col sorriso perché vivo nel dolore” sono alcune delle parole di Fabo nel video. A processo per aiuto al suicidio c’è Marco Cappato.
Davanti alla Corte d’Assise di Milano (presidente Ilio Mannucci Pacini), scrive il sito web dell’Ansa, composta anche da giurati popolari, anche loro a tratti visibilmente commossi, sono state proiettate in aula, come chiesto dai pm Tiziana Siciliano e Sara Arduini (avevano chiesto l’archiviazione dell’accusa per Cappato, ma è poi stato il gip a disporre l’imputazione coatta), parti del filmato integrale di circa due ore dell’intervista rilasciata da Antoniani, morto col suicidio assistito il 27 febbraio scorso in una clinica svizzera, a Giulio Golia, inviato del programma tv e che è stato ascoltato come teste durante la visione del video.
“PER CAPIRE COME VIVO DEVI FARTI LEGARE…”
“Alla Procura interessa fare chiarezza su quelle che erano le condizioni di Antoniani e sulle sue volontà”, ha spiegato il pm Siciliano che mentre venivano trasmesse le immagini aveva gli occhi bagnati dalle lacrime, così come la fidanzata di Fabo, Valeria, e la madre, Carmen, e anche gran parte delle persone presenti nell’aula, tra cui molti cronisti. Nel video si vede Fabiano nel letto attaccato alla macchina che lo aiuta a respirare (in sottofondo il rumore) e con a fianco la fidanzata Valeria e che, stuzzicato dalle domande di Golia che vuole capire perché desideri affrontare una scelta come quella di morire, dice: “Io vivo di quantità non di qualità, mettiti una benda negli occhi e fatti legare mani e piedi al letto e potrai capire cosa sto provando io. Sono così da due anni e 9 mesi (dopo un incidente stradale, ndr), siamo due persone in tutta Italia così, almeno gli altri ci vedono, io vedo sempre nero”.
“SE NON MI AIUTI UNO CHE MI SPARA LO TROVO…”
Le persone “sottoposte a sofferenze terribili con malattie irreversibili”, come Fabiano Antoniani, hanno “il diritto di scegliere come morire, è un diritto umano fondamentale” e “per me era un dovere aiutare Fabiano, sono responsabile di averlo aiutato”: così, interrogato nel processo per aiuto al suicidio, Marco Cappato, precisando però di non aver “rafforzato il suo intento”. Fabo, ha raccontato, “mi diceva ‘se non mi aiuti, uno che mi spara lo trovo’“.
“SOFFRO MA ANDRO’ VIA COL SORRISO”
Le parole di Fabo nel filmato, realizzato circa due settimana prima della sua morte, vengono spesso riportate dalla fidanzata per la fatica che l’uomo faceva a parlare e respirare. Si vede anche quando l’intervista deve essere interrotta, perché Fabo ha bisogno che gli venga aspirata la saliva e verso la fine è stata ripresa anche parte della sua agonia nel corso di una crisi respiratoria. “Sono assolutamente convinto della mia scelta – dice ancora Antoniani – la mia vita è insopportabile, è una sofferenza immane, vivo nel dolore di non poter fare una passeggiata, dipendo al 100 per cento dagli altri, ma andrò via col sorriso, tutti i giorni ho immaginato quel momento, in tutti i momenti”. E ancora: “A me basta sognare di poter smettere di soffrire”. E rivolto a Golia: “Spero che il vostro servizio non mi metta i bastoni tra le ruote rispetto alla mia scelta, ci rivedremo nell’aldilà”.
Photo credits: Twitter; video credits: Twitter / Le Iene
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